Migliori lavastoviglie del 2024: prezzi, opinioni, recensioni per scegliere la migliore con consapevolezza
La scelta di una lavastoviglie é fondamentale, queste sono tra gli elettrodomestici più utilizzati nelle nostre case, soprattutto perchè riducono moltissimo i tempi di lavaggio, e permettono di ottenere piatti ed utensili ben puliti. Sono utilissime per le famiglie numerose, ma comodissime anche per i single, presi dalla necessità di ridurre i tempi per le pulizie quotidiane.
Come è fatta una lavostoviglie e come funziona
Per la scelta della lavostoviglie, sarà opportuno valutare alcune caratteristiche relative al funzionamento, per addentrarci successivamente nei vari modelli disponibili in commercio.
Le lavastoviglie servono a lavare (spesso anche ad asciugare) piatti, pentole, posate. Esse sono utilizzate, oltre che nei locali come ristoranti e mense, che non ne possono fare a meno, per ovvi motivi, anche nelle comuni abitazioni. Quelle ad uso casalingo funzionano grazie ad un motore elettrico che, tramite dei tubi, pompa e spruzza, grazie a degli ugelli, l’acqua calda sulle stoviglie. Questi ugelli sono posti su dei bracci che compiono un movimento rotatorio, grazie alla pressione dell’acqua. Sul fondo della vasca vi è un sistema di filtri, che continuamente ripulisce l’acqua utilizzata, e dopo un certo tempo l’acqua è scaricata e sostituita.
Una comune lavastoviglie è costituita, quando installata, da :
- Una vasca chiusa da uno sportello, dove è presente un selettore con i programmi di lavaggio.
- Tubo di carico, che convoglia l’acqua all’interno della vasca di lavaggio.
- Resistenza elettrica, che serve a riscaldare l’acqua.
- Pompa di carico, la quale dal fondo della vasca raccoglie l’acqua riscaldata, dirigendola verso gli irroratori.
- Dagli irroratori dell’acqua, localizzati sotto il cestello inferiore e sopra il superiore.
- Un filtro, con la funzione di trattenere impurità e residui di cibo. Esso è posto a livello della base della lavastoviglie.
- Pompa di scarico, con la funzione di eliminare l’acqua e convogliarla nelle fogne attraverso un tubo di scarico.
- Meccanismi di asciugatura delle stoviglie, come l’eventuale presenza di una ventola, che serve ad eliminare l’aria umida, o una resistenza che aumenta la temperatura dell’aria.
- Sportello del detersivo.
- Due cestelli per riporre le stoviglie.
- Un serbatoio per il sale.
I cestelli
La scelta della lavostoviglie può essere fatta anche in funzione dei cestelli, in particolare della loro capienza, ma anche della loro conformazione.
Essi sono dei contenitori dove vengono disposte le stoviglie, uno inferiore e l’altro superiore. Entrambi sono provvisti di sistemi di antiribaltamento. Quello inferiore, solitamente, si può estrarre totalmente, e quello superiore può essere regolato a varie altezze, anche quando la lavastoviglie è carica. Spesso ci sono griglie, nel cestello inferiore, che possono essere abbassate in modo da disporre le grosse pentole o le ciotole grandi. Per le posate esiste un apposito cestello estraibile. A volte esistono, per i bicchieri e per le posate lunghe, sostegni appositi e contenitori specifici.
Le dimensioni
La prima osservazione da fare rispetto alle lavastoviglie è relativa alla loro capienza. Ne esistono sostanzialmente due modelli secondo le misure:
- Nel primo tipo, quello standard, le misure sono 80 x 60 x 60 cm; è una tipologia che si presta per 12-15 coperti. Nei casi in cui i coperti siano 15, sono stati ridotti gli spazi tra coperti e coperti, oppure è stato ricavato spazio all’interno dello sportello.
- Invece, in un secondo tipo più stretto, le dimensioni sono 80 x 45 x 60 cm. In questa categoria i coperti lavabili sono 8-10, e possono essere sufficienti per famiglie di tre persone, o coppie senza figli.
Scelta della lavastoviglie: valutazioni delle funzioni presenti
Molte sono le funzioni che possono presentare le lavastoviglie, tra queste si possono trovare:
- Presenza di spie luminose, che possono essere sia interne che esterne. Quelle esterne sono più utili. Servono per vari scopi. Possono ad esempio mostrare il tempo alla fine del ciclo di lavaggio, o informarci su opere di manutenzione da effettuare. Tra queste ultime, una molto utile è quella che ci indica di aggiungere il sale.
- La partenza differita. Questa funzionalità ci permette di programmare quando far avviare il ciclo di lavaggio. Quindi si può posticipare alla notte, ad esempio, quando i costi energetici sono minori.
- Il blocco di sicurezza dell’acqua. Utile in caso di malfunzionamento, poichè serve ad evitare l’allagamento degli ambienti.
- La regolazione del cestello. In alcune lavastoviglie si può regolare il cestello superiore in funzione delle proprie necessità.
Migliori lavastoviglie per la casa
Le tipologie
Una prima classificazione le divide in:
- Lavastoviglie da incasso.
- Lavostoviglie da porre in qualsiasi spazio della casa, dette anche a libera installazione.
Scelta della lavastoviglie: tipologia da incasso
Nel caso si disponga di una cucina componibile, che presenti uno spazio dove inserire la lavastoviglie, dovremmo fare una scelta di lavastoviglie di questo tipo.
Nella seguente tipologia ne esistono due sottotipi:
- Integrate.
- Completamente integrate.
Nelle integrate lo sportello risulta visibile, e i comandi sono sul davanti.
Nel secondo caso invece, detto anche a scomparsa, esse vengono inserite in uno spazio predisposto. In questo caso, sul davanti, viene montato un pannello uguale alle altre ante della cucina. I comandi si trovano sul bordo superiore dell’elettrodomestico, ed è evidente che non si possono controllare durante il funzionamento.
Dimensioni dei modelli da incasso
Per la scelta di una lavastoviglie da incasso, uno dei primi parametri da valutare sono le dimensioni.
Entrambe le tipologie (integrate e a scomparsa) possono trovarsi nella larghezza da 45 cm e da 60 cm:
- Quelle larghe 45 cm sono lavastoviglie compatte, adatte a cucine piccole, e a coperti inferiori a 10. Sono adatte a single o a coppie. Ovviamente, il consumo energetico è inferiore rispetto ai modelli più grandi. Proprio per le dimensioni ridotte i tempi di lavaggio sono solitamente più brevi.
- Per quanto riguarda quelle da 60 cm, alcune possono lavare fino a 15 coperti per volta. Sono adatte a famiglie numerose, ma anche a chi volesse fare un unico lavaggio al giorno (preferendo la notte). E riempiendola delle stoviglie di colazione, pranzo e cena. Questo riduce ovviamente anche i costi energetici. Inoltre, molte lavastoviglie sono programmabili per lavaggi a mezzo carico. Questo programma permette di usarne una più grande, anche se non totalmente piena.
Scelta di una lavastoviglie da incasso pannellabile
In questo caso ci si riferisce a lavastoviglie che sono integrate all’interno di un vano della cucina con una particolarità. Tale caratteristica consiste nel non avere il pannello frontale in dotazione. Questo tipo presenta una controporta, cioè una porta grezza, sulla quale si monta un pannello. In pratica, si riveste la porta grezza con un pannello uguale alle altre ante della cucina. Questo consente la scomparsa totale dell’elettrodomestico. Il problema di questa tipologia è che durante il lavaggio non è possibile controllare il display dell’elettrodomestico. Cosa importante, in quanto non ci permette ad esempio di sapere quanto manca alla fine del lavaggio.
Lavastoviglie pannellabili con frontalino
Alla problematica di non poter controllare i comandi durante il funzionamento, si può ovviare con prodotti definiti “pannellabili con frontalino a vista”. In questo caso infatti la controporta, nella parte alta, è dotata di una fascia dove si trovano i comandi con una maniglia (esterna o a scomparsa). La parte sottostante il frontalino può essere rivestita da un pannello, che può essere costruito in modo uguale al resto della cucina.
Lavastoviglie semi incasso
In questo caso la lavastoviglie è inserita in un vano apposito della cucina, rimanendo però scoperto lo sportello, in quanto non viene coperto da un pannello. Lo sportello scoperto può essere in inox o di altro materiale. I controlli, in questa tipologia, sono visibili. Risulta una scelta di lavastoviglie più pratica, a discapito dell’estetica. Questo ci dà la possibilità di controllare sempre le spie che indicano quando aggiungere il sale, oppure quando il lavaggio è terminato. Tuttavia, esistono modelli che tengono conto anche del fattore estetico.
Scelta di una lavastoviglie a libera installazione
Questa tipologia, detta anche freestanding, non è fatta per essere incassata nei mobili della cucina. Esse, comunque, possono essere infilate sotto il piano di appoggio (in questo caso è opportuno prendere le misure, prima di acquistarne una). Sono la soluzione ideale quando gli elementi della cucina sono diversi tra loro. Possono essere in inox, bianche o colorate ed alcune con sportello a vetro. Ne esistono alcune molto piccole, che possono essere poste sui piani della cucina.
In commercio sono disponibili soprattutto modelli mini, con dimensioni di 50 x 55 x 45, adatti a circa 6-8 coperti. In linea di massima si distinguono tre larghezze: 45 cm, 60 cm, 90 cm. La larghezza influenza la loro capacità di carico, che varia dai 6 ai 9 coperti per i modelli da 45 cm. Quelle da 60 cm sono adatte a 10-12 coperti. Le extralarge, da 90 cm, sono adatte a 13-15 coperti. Di solito i modelli più grandi hanno una maggiore efficienza energetica; tuttavia, per poterne sfruttare i benefici, andrebbero utilizzate frequentemente e a pieno carico. Pertanto, nella scelta di un modello è opportuno valutare anche la effettiva frequenza dei lavaggi ed i carichi stimati.
Le fasi del lavaggio
La prima fase di lavaggio, eventualmente preceduta dal prevalaggio (secondo il piano impostato),viene fatta con acqua calda (tra i 45 e 75 gradi, a seconda del programma) mescolata ai detersivi. In questa fase, i getti d’acqua combinati con il detersivo lavano le stroviglie. L’acqua è prelevata dalla rete idrica fino a riempire la vasca. Essa è riscaldata dalla resistenza elettrica presente. Una volta riscaldata, è convogliata sia agli ugelli superiori che a quelli inferiori, a volte ne esistono anche di posteriori. Una volta che le stoviglie sono bagnate si apre lo sportello del detersivo, che si mescola all’acqua ed al sale. Il sale è fondamentale per prevenire le incrostazioni. Risulta fondamentale che il detersivo sia specifico per lavastoviglie, poichè altrimenti potrebbe produrre troppa schiuma.
Nella fase successiva, piatti e pentole vengono risciacquati con acqua fredda varie volte. A volte nell’ultimo risciacquo, ad una temperatura di 65 gradi, viene aggiunto il brillantante, che abbassa la tensione superficiale dell’acqua. Questo favorisce l’asciugatura e la rimozione dei detergenti e dei residui di sporco. L’acqua viene poi eliminata attraverso la pompa di scarico e convogliata nelle fogne.
L’ultima fase consiste nell’asciugatura, attraverso l’aspirazione del vapore che si è creato nella lavostoviglie. Questa operazione è possibile o attraverso un condotto laterale alla vasca, dove si crea una corrente convettiva, oppure attraverso un ventilatore.
Scelta della lavastoviglie secondo i vari tipi di lavaggio
I sistemi di lavaggio presenti nelle lavastoviglie possono essere:
- Alternato: in questo caso il getto dell’acqua è alternativamente diretto sul cestello inferiore o sul superiore.
- Ad impulsi: questo sistema prevede getti di acqua più potenti, dove le stoviglie sono più sporche. In pratica, questo tipo di lavastoviglie ha sensori che individuano il grado di sporcizia, e la pressione dell’acqua cambia in relazione a questo.
- Traslante: l’acqua viene spinta in ogni angolo della vasca, tramite dispositivi specifici.
- Orbitale: due ugelli ruotano contemporaneamente, sovrapponendosi.
Esistono lavastoviglie autoprogrammabili che, grazie a dei sensori, scelgono i programmi di lavaggio più adatti secondo il tipo di carico da lavare. Per mezzo di questi sensori la lavastoviglie “decide” la durata del lavaggio, la temperatura e la quantità di acqua necessaria.
L’addolcitore dell’acqua
Le lavastoviglie sono inoltre dotate di un addolcitore dell’acqua, detto “a resine a scambio ionico”. Questo serve a rendere meno opachi gli oggetti e ad evitare depositi di calcare sulla resistenza per l’acqua calda. Inoltre, facilita l’azione del detersivo e dell’asciugatura. In pratica, il calcio in soluzione è scambiato con il sodio. Le resine vengono rigenerate a fine ciclo, con l’acqua salata. Attraverso questo sistema, il sodio del sale si fissa sulle resine, ed il calcio viene eliminato con la soluzione salina scaricata. Ecco perchè è opportuno rifornire l’apposito serbatoio con del sale rigenerante. Il sale che viene utilizzato ha contenuti ridotti di impurità rispetto al sale da cucina, questo per evitare danni all’addolcitore.
Regolare l’addolcitore e l’erogatore del brillantante, in base al tipo di acqua, consente di ottenere stoviglie pulite e senza aloni.
Il sale per lavastoviglie
Il sale rigenerante per la lavastoviglie ha la funzione di ripulire l’addolcitore, che è il dispositivo che assorbe il calcare dall’acqua di lavaggio. Il calcare, alterimenti, finirebbe sui bicchieri. Rispetto al comune sale da cucina, i prodotti specifici costano anche 20 volte di più. In realtà, secondo alcune analisi chimiche atte a stabilire la solubilità in acqua, la presenza di inquinanti ed il grado di purezza dei sali specifici per lavastoviglie differirebbero molto poco dal comune sale da cucina. Come il comune sale è costituito da cloruro di sodio. Il sale comune, però, si distingue dall’additivo per lavastoviglie in quanto quest’ultimo è totalmente privo di ferro e carbonati (che incrementano la durezza dell’acqua e possono, in concentrazioni elevate, danneggiare la lavastavoglie). Il sale per lavastoviglie non entra nel ciclo di lavaggio (altrimenti le stoviglie risulterebbero salate), ma scorre verso l’addolcitore, per poi finire nelle acque di scarico.
In pratica, il sale rifornisce di sodio le resine a scambio ionico dell’addolcitore. Le resine, così rigenerate, attirano calcio e magnesio responsabili della durezza dell’acqua. I granuli del sale per lavastoviglie sono più grandi, questo perchè si sciolgano lentamente. Inoltre, se fossero fini, sciogliendosi più velocemente potrebbero intasare l’addolcitore.
L’addolcitore si trova nella parte inferiore della lavastoviglie, accanto alla scarico. Per ricaricare con il sale occorre svitare il tappo e riempire il vano sottostante. Nel caso in cui lo scomparto fosse pieno d’acqua si può continuare a versare il sale; l’acqua fuoriuscirà da sola. Dopo aver eseguito questa operazione occorre riavvitare il tappo. Si consiglia di effettuare almeno una volta al mese un rabbocco di sale. Nel caso, si può sempre informarsi sul grado di durezza dell’acqua dal proprio gestore idrico.
Dove installare la lavastoviglie
Di solito, per installare una lavastoviglie ci si rivolge all’idraulico, tuttavia non è difficile farlo seguendo i passi necessari. Sarà opportuno decidere prima di tutto dove installarla.
Occorre, dove andrà installata, la presenza di uno scarico dell’acqua, di un rubinetto dell’acqua e di una presa di corrente. Per praticità la lavastoviglie dovrebbe essere installata sotto il lavello, preferibilmente lontana da fornelli e forni. I modelli standard hanno necessità di 60 cm di profondità, 80 cm di altezza e 60 cm di larghezza.
La presa deve essere nella sede dove si installerà la lavastoviglie, e va utilizzata solo per un elettrodomestico. Occorre controllare che la lunghezza del cavo sia sufficiente, in quanto è sconsigliabile l’utilizzo di prolunghe per evitare cortocircuiti. Risulta importante che sia posta lontana da fonti di calore (forni, fornelli).
Rimuovere una vecchia lavastoviglie
Scelta una nuova lavastoviglie, occorrerà rimuovere la vecchia in sicurezza.
Per rimuovere una vecchia lavastoviglie occorre:
- Chiudere la valvola dell’acqua, solitamente posta sotta il lavandino.
- Verificare di aver realmente staccato l’acqua. Nel caso ciò non fosse possibile, per valvole danneggiate o vecchie, la fornitura idrica va interrotta dal generale.
- Staccare la corrente.
- Disconnetterla dall’impianto elettrico e dalla fornitura idrica.
- Sistemare una coperta davanti alla lavastoviglie e sollevarla al di sopra della stessa (potrebbe perdere acqua).
- Pulire ed asciugare a fondo per sistemare la nuova lavastoviglie.
Smaltimento di una vecchia lavastoviglie
Dopo la scelta di una lavastoviglie, ovviamente dovremo pensare a come smaltire la vecchia. Spesso vengono ritirate nel momento che acquistiamo il nuovo, altrimenti sarà necessario rivolgersi alle isole ecologiche comunali. Per il rispetto dell’ambiente, è essenziale rispettare le norme che regolamentano il riciclo. Dal 15 agosto 2018 i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono tra gli oggetti che si possono riciclare. Inoltre, il riciclo degli elettrodomestici permette un risparmio notevole per l’acquisto di materie prime, e crea posti di lavoro.
Fondamentale è sapere che si corre il rischio di sanzioni se si lascia la lavastoviglie al cassonetto. Infatti, ci sono regole fissate dal Ministero dell’Ambiente, nel decreto Ministeriale n.121 del 2016. La sanzione prevista per chi non smaltisce correttamente va da 300 a 3000 euro, e raddoppia se i rifiuti sono pericolosi. Tutti i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (ed in questo sono compresi ovviamente anche i piccoli elettrodomestici, come per esempio i frullatori) vanno portati ai centri di raccolta rifiuti. Centri conosciuti come isole ecologiche.
Prima di recarsi sul luogo, sarà meglio contattare telefonicamente questi centri, perchè le regole variano da città a città (si possono smaltire in alcuni casi solo rifiuti entro un certo limite, e solo per i residenti). Comunque, ed in pochi forse lo sanno, quando si acquista un nuovo elettrodomestico si ha diritto allo smaltimento del vecchio gratuitamente, da parte del negozio. Il negozio stesso, poi, si occuperà di smaltire presso le isole ecologiche il vecchio elettrodomestico.
Procedura di installazione
Per poter installare una lavastoviglie deve essere predisposto l’impianto idrico per il carico dell’acqua, mentre per quanto riguarda lo scarico può essere collegato a quello del lavandino tramite un raccordo.
I passi da seguire per un montaggio in tutta sicurezza e rapidità sono:
- Posizionare i vari collegamenti dove dovranno essere inseriti.
- Posizionare la lavastoglie.
- Regolare i piedini della lavastoviglie.
- Collegare il tubo di scarico, attraverso un raccordo di compressione, sotto il lavello. Avvitare la ghiera in senso orario, sistemare il tubo dello scarico in modo che non vi sia di intralcio nei collegamenti successivi.
- Collegare il rubinetto dell’acqua al tubo di carico della lavastoviglie, avvitando in senso antiorario.
- Riallacciare l’acqua, controllando che non ci siano perdite.
- Controllare i collegamenti, eventualmente restringere.
- Allacciare l’elettricità, controllare che lo sportello si apra e si chiuda facilmente.
Questo video lo mostra molto chiaramente
Montaggio in caso di scelta di una lavastoviglie pannellabile
Se si è scelta una lavastoviglie pannellabile, bisogna eseguire questi passaggi:
- Estraete i piedini, essi ci sono sempre ma devono essere regolati. Senza i piedini la lavastoviglie è più bassa, e non si adatta perfettamente al vano dove deve essere inserita. Occorre girarli con le mani fino a quando non saranno estratti. Nella parte centrale, dovreste trovare una vite che, girando con un cacciavite, farà uscire il terzo piedino che metterà la lavastoviglie in piano.
- Posizionate la lavastoviglie. Successivamente, fissate il pannello di rivestimento (fatto dal mobiliere su indicazione della lavostoviglie scelta) allo sportello della lavastoviglie. Sullo sportello, nelle lavastoviglie pannellabili, ci sono concavità apposite per l’ancoraggio del pannello di rivestimento. Di solito si tratta di un meccanismo ad incastro, e per un fissaggio migliore si usano due o tre viti ogni lato.
- Effettuato il fissaggio del pannello, avvitate le viti nelle pareti laterali della lavastoglie ed in prossimità della parte alta (angolo), perchè sia ben ferma nel vano.
- Posizionate e fissate lo zoccolo.
Questo video mostra chiaramente i passaggi per il montaggio di una lavastoviglie pannellabile
Come si usa, cosa possiamo lavare e cosa non si può lavare
I materiali che non possono essere lavati in lavastoviglie sono: legno, ferro, alluminio, porcellana decorata a mano. Inoltre, sarebbe meglio evitare di lavare stoviglie delicate e con decorazioni particolari. Il legno potrebbe scolorirsi o spaccarsi.
Per caricarla correttamente, per lo più è sufficente rispettare le indicazioni date dalla stessa conformazione dei due cestelli.
Normalmente bicchieri, tazze e ciotole vengono messi nel cestello superiore a testa giù. A pentole e tegami è riservato solitamente il cestello inferiore, e vanno posti a testa in giù. Anche i piatti più spesso vanno collocati nel piano inferiore e le posate negli spazi a loro adibiti. Le posate devono essere inserite negli appositi cestelli a testa in su, tranne i coltelli molto affilati, che possono essere pericolosi posti così. Per questi è preferibile metterli nel cestello superiore in posizione orizzontale. Quando si carica la lavastoviglie è opportuno non sovrapporre gli oggetti tra loro, in modo che possano essere ben lavati. Occorre controllare che le pale girino liberamente, prima di avviare la lavastoviglie. Gli oggetti in plastica, inoltre, non devono essere posizionati vicini alle resistenze, poichè rischiano di surriscaldarsi e deformarsi, o fondere.
Lavastoviglie ed usi alternativi
Usi inconsueti della lavastoviglie, ma possibili, possono essere per lavare:
- Giocattoli di plastica.
- Accessori in silicone (forme per dolci, presine).
- Le spugne.
- I barattoli per le conserve. Questi vanno posti a testa in giù e lasciati asciugare sempre così.
- Spazzole e pettini per i capelli, avendo cura di elimare tutti i capelli incastrati prima del lavaggio, per evitare intasamenti.
- Cappellini da baseball. Sembra che il lavaggio in lavastoviglie elimini facilmente gli aloni di sudore.
- Ciabattine di plastica, stivali di gomma.
- Tagliaunghie, forbicine, che andranno però asciugate molto bene.
- Attrezzi per giardinaggio (palette, forche), evitando quelli dotati di un manico di legno.
- Inoltre, alcuni la consigliano per cuocere al vapore i filetti di salmone avvolgendoli in alluminio, e non è una leggenda urbana. Infatti, la temperatura della lavastoglie non supera i 70 gradi. Questo permette una cottura lenta ed uniforme e il pesce risulta morbido. Ovviamente, non vanno usati detergenti!
- Altri la usano per lavare la frutta e la verdura, in particolare le patate, per liberarle velocemente dal terriccio.
Parametri che incidono sui consumi giornalieri per la scelta della lavastoviglie
Quando si parla di consumo giornaliero di una lavastoviglie, occorre considerare molti fattori che lo influenzano. Tra questi troviamo:
- Le dimensioni, queste sono direttamente proporzionali alla capacità di carico. Di regola, una lavastoviglie più grande consuma di più.
- La classe energetica.
- Il tipo di ciclo di lavaggio che si usa (più o meno lungo).
- Il numero di lavaggi che si fanno giornalmente.
Il consumo di una lavastoviglie è essenzialmente dovuto al consumo energetico ed idrico. Ovviamente, sui costi andranno ad incidere anche l’acquisto dei detersivi, del brillantante, del sale. I costi di consumo devono essere attentamente valutati per la scelta di una lavastoviglie.
Scelta della lavastoviglie: valutazione del consumo energetico, consumo idrico, rumorosità
Per valutare il consumo energetico di una lavastoviglie occorre considerare l’etichetta energetica.
Sull’etichetta energetica si legge:
- Il nome del produttore, che è nella parte alta.
- Immediatamente sotto, il codice o il nome del prodotto.
- La classe energetica di appartenenza è posta sulla sinistra, a destra si trova una rappresentazione grafica delle classi energetiche.
- In un box a sinistra si trova il consumo elettrico anno stimato (kWh/annum).
Più sotto si trovano i valori di:
- Consumo annuale in litri (stima fatta considerando stoviglie mediamente sporche e cicli di lavaggio standard).
- La classe di efficienza di asciugatura.
- La capacità di carico (numero dei coperti).
- L’emissione di rumori espressa in decibel.
Le classi di efficienza energetica e di asciugatura delle lavastoviglie
Fondamentale è la valutazione di questi parametri durante la scelta della lavastoviglie.
Per le lavastoviglie essa è stata introdotta recentemente (2010). Le lavastoviglie contano sette classi di efficienza energetica, partendo dalla classe A+++ fino alla D. Quelle a più basso consumo sono quelle A+++ , che si stimano consumare valori inferiori a 237 kWh/anno. Per la classe A+ i consumi sono fino a 290 kWh/anno. Questi consumi indicati nell’etichetta si riferiscono a 180 cicli di lavaggio.
Si consiglia, per risparmiare sui costi in bolletta, di acquistare lavastoviglie di classe di efficienza energetica elevata, e di utilizzare il lavaggio ecologico.
Nella valutazione della scelta della classe energetica occorre considerare che: attualmente in commercio le fasce principali sono tre (A+++, A++, A+), pertanto occorre fare una considerazione in base alle esigenze di utilizzo. In pratica, in base ai costi della bolletta, la differenza tra un modello economico di fascia A+ e un modello di alta fascia A+++ si stima tra i 20 e 30 euro l’anno, considerando 280 lavaggi all’anno. In conclusione, da un punto di vista di consumi energetici, è inutile investire una maggior quantità di denaro per l’acquisto se non si stimino moltissimi lavaggi annui.
Nell’etichetta energetica è presente anche un altro parametro di valutazione, cioè la classe di efficienza di asciugatura che va da A a G.
Consigli su come consumare meno e lavare bene
Per poter ridurre i costi di utilizzo, di qualsiasi lavastoviglie scelta, occorre rispettare alcune regole semplici, regole che vi consentiranno anche di lavare bene:
- Utilizzarla sempre a pieno carico con giusta quantità di detersivo, risparmiando acqua ed energia.
- Optare per servizi innovativi che non calcolino i consumi energetici in regime forfettario, ma che stimino i reali consumi.
- Evitare il prelavaggio, risciacquando a mano.
- Selezionare il lavaggio economico a freddo (45 gradi), tale temperatura è sufficiente per un buon lavaggio, a meno che le stoviglie non siano particolarmente sporche.
- Evitare l’asciugatura con l’aria calda: aprire lo sportello a fine lavaggio, in modo che si asciughino naturalmente. Questo ridurrà il ciclo di 15 minuti, risparmiando energia. Altrimenti, azionare il dispositivo di asciugatura ad aria fredda.
- Pulire spesso il filtro e aggiungere regolarmente il sale evitando la formazione di calcare, permettendo così che l’elettrodomestico duri più a lungo.
- Lasciare le padelle qualche ora in ammollo, utilizzando anche acqua di cottura della pasta contenente amido, che è uno sgrassante naturale.
- Togliere il grasso alle pentole con della carta assorbente.
- Non utilizzare tanto detersivo.
- Possibilmente, azionarla durante la notte, quando i consumi energetici sono ridotti.
- Utilizzare la funzione eco, che riduce del 25% la durata del lavaggio.
Scelta di una lavastoviglie: i programmi
Le lavastoviglie presenti in commercio presentano diversi programmi di lavaggio. La scelta di una lavastoviglie può essere fatta anche in funzione dei programmi che si preferiscono.
Per quanto riguarda le lavastoviglie ad uso domestico, solitamente hanno più programmi che differiscono per durata, numero di risciacqui, temperatura.
Nei prodotti elettronici, a volte, è possibile variare la velocità della motopompa e la pressione dell’acqua uscente dagli ugelli. Alcuni modelli avanzati hanno il cosiddetto lavaggio alternato. L’acqua è cioè diretta alternativamente ai due cestelli superiori ed inferiore, limitando il consumo di acqua.
Scelta della lavastoviglie: i principali programmi
- Prelavaggio: si può fare sia a caldo che a freddo. Indicato se non si risciaquano al rubinetto le stoviglie, serve ad eliminare i residui di cibo.
- Il lavaggio economico: lava le stoviglie tra i 40 ed i 50 °C , è un tipo di programma adatto a carico ridotto e a stoviglie poco sporche. Utilissimo per risparmiare sui consumi. Accertarne la presenza nella scelta della lavastoviglie.
- Ciclo a mezzo carico: se si preferisce lavare subito. Spesso, con questa opzione di ciclo, si può scegliere dove lavare mettendo gli oggetti o nel cestello inferiore o nel superiore.
- Lavaggio bio o eco: ciclo di lavaggio a 50 gradi, che è adatto all’utilizzo di detersivi ecologici.
- Ciclo cristalli /delicato: usato per il lavaggio di porcellane e stoviglie fragili a 40 gradi.
- Intensivo o energetico: lava a 60-70 gradi. Adatto se le stoviglie sono molto sporche o lo sporco è resistente.
- Quotidiano: lavaggio a 55 gradi o 65 gradi per una durata di 80 minuti.
- Rapido o breve: il lavaggio che dura 30 minuti a 60 gradi. Adatto a stoviglie poco sporche.
- Programma autowash: in questo caso la durata del lavaggio ed il consumo d’acqua sono regolati sulla base del carico e della sporcizia delle stoviglie.
- Lavaggio duowash: in questo caso, si hanno due tipi di lavaggio diversi; delicato nel cesto superiore (spesso con bicchieri tazze) e intensivo in quello inferiore (piatti, pentole, normalmente più sporchi).
- Programma ciclone: in questo caso, un ugello centrale rotante permette un lavaggio ad una pressione dell’acqua maggiore dell’80% rispetto a quella standard. Adatto a pentole molto sporche.
La durata dei programmi
La durata di ciascun programma è normalmente indicata sul libretto istruzioni, infatti in questo vi sono delle tabelle con temperature, tempi, tipi di stoviglie ai quali è adatto il programma. Un programma breve, in linea generale, viene indicato con durata di 30 minuti; uno normale 1,oo -1,30 h; uno più lungo anche 2,00 -3,00 h.
A volte però, i tempi di lavaggio indicati dalle tabelle non coincidono con la reale durata del lavaggio. Infatti, e su alcuni libretti è indicato, i tempi di lavaggio vengono indicati con un valore minimo ed uno massimo. Infatti la durata del ciclo è influenzata da molti fattori. Occorre ricordare che un ciclo di lavaggio è composto dalle seguenti fasi:
- Scarico dell’acqua residua.
- Carico dell’acqua.
- Riscaldamento dell’acqua.
- Apertura dello sportello del detersivo.
- Lavaggio con acqua insaponata.
- Scarico dell’acqua del lavaggio.
- Fase di risciacquo.
- Scarico dell’acqua del risciacquo.
- Asciugatura delle stoviglie.
Di conseguenza, se anche solo una di queste fasi è rallentata per svariati motivi, ne consegue un aumento della durata del ciclo. Può non essere dipendente dalla lavastoviglie scelta, ma da altri fattori come la mancata manutenzione.
Cause comuni che alterano la durata dei programmi
Cause comuni possono essere:
- Una pompa di scarico che è intasata.
- Un riscaldamento rallentato delle resistenze per accumuli di calcare.
- Una pressione bassa dell’acqua in entrata, che impiega dunque più tempo a riempire la vasca.
- Un rallentamento del lavaggio.
Risulta fondamentale dunque, per ridurre i tempi di lavaggio e conseguentemente le spese, effettuare una corretta manutenzione della lavastoviglie, in modo da evitare intasamenti o depositi calcarei.
Altro fattore che può determinare tempi di lavaggio maggiori rispetto a quelli stimati è la presenza di stoviglie più sporche. Questo vale però nei modelli provvisti di sensori, che in base al grado di sporco prolungano o riducono i tempi di lavaggio. Altro motivo può essere legato a problemi relativi alla componente elettronica rappresentata dalla scheda.
Programmi lavastoviglie
Gli autoprogrammi delle lavastoviglie
Nel caso la scelta della lavastoviglie fosse orientata verso modelli più evoluti, si può optare per questa tipologia di prodotti.
Questa tipologia di lavastoviglie è dotata di apparecchi elettronici e sensori. Grazie a questi sistemi la lavastoviglie, in base al tipo di carico, imposta in maniera automatica il tipo di lavaggio, evitando a noi di impostarlo. Questi sensori agiscono controllando il livello di torbidità dell’acqua del primo risciacquo. Sulla base di questo, viene stabilito il programma di lavaggio, la durata del ciclo, la temperatura dell’acqua e la quantità d’acqua da usare. I sensori, inoltre, valutano anche il carico. Da questo dipende l’erogazione dell’acqua, maggiore o minore secondo la quantità di stoviglie. Normalmente questa tipologia, grazie all’ottimizzazione, riduce i costi di energia ed acqua. Spesso questi modelli presentano un display, il quale indica lo stato di avanzamento del lavaggio, ed eventuali guasti.
I sistemi di sicurezza delle lavastoviglie
Durante la scelta di una lavastoviglie è opportuno valutarne anche i sistemi di sicurezza. Questi sistemi impediscono perdite e conseguenti allagamenti, ed anche surriscaldalmenti.
Sono solitamente indicati sulle schede tecniche dei prodotti.
Dispositivi di sicurezza:
- La porta possiede un dispositivo di sicurezza che permette il blocco della lavastoviglie, qualora essa venga aperta durante il lavaggio.
- Il dispositivo antiallagamento; è elettrico o meccanico (galleggiante). Grazie a questo, quando vi siano perdite di acqua, il rubinetto d’entrata viene chiuso con una valvola di sicurezza. Inoltre, l’acqua fuoriuscita è convogliata in una vasca di raccolta apposita.
- La presenza di un termostato serve a controllare le resistenze elettriche ed impedisce il surriscaldamento. Infatti, se la temperatura dell’acqua si alza troppo, la lavastoviglie smette di funzionare e si avvia lo scarico della stessa.
- La funzione antitrabocco. Questo dispositivo di sicurezza, se rileva che l’acqua sia troppa nella vasca, blocca la valvola di carico ed aziona lo scarico.
- Grazie ad un tubo di carico doppio (che sopporta pressioni maggiori rispetto ad un tubo normale), presente in molti modelli di lavastoviglie, la pressione dell’acqua è sotto controllo.
- Sul retro della lavastoviglie è presente un dispositivo salvagocce, che serve a raccogliere fuoriscite eventuali dal tubo di carico per convogliarle nella vasca antiallagamento.
La manutenzione ed il libretto istruzioni
Per quanto la scelta della lavastoviglie sia stata fatta con accuratezza, spesso l’uso frequente comporta cattivi odori o problemi di ostruzione. Nella maggior parte dei casi, tali problemi possono essere prevenuti effettuando una corretta manutenzione dell’elettrodomestico.
Normalmente i prodotti in commercio sono dotati di un manuale d’uso; in questo, oltre alle istruzioni sui vari programmi di lavaggio, ci sono anche le indicazioni relative alla manutenzione periodica. Nel caso non sia presente, solitamente è possibile scaricarlo online sul sito della ditta produttrice.
Fondamentalmente la manutenzione della lavastoviglie riguarda la pulizia esterna della stessa, quella degli irroratori e del gruppo filtrante.
Pulizia esterna della lavastoviglie e del filtro del rubinetto
Per quanto riguarda le superfici esterne e lo sportello, solitamente vanno pulite con un panno morbido inumidito. A volte, per le superfici verniciate, si usano detergenti appositi o anche il detersivo per piatti. Le guarnizioni dello sportello devono essere pulite con una spugna bagnata. Fondamentale è asciugare tutto bene con un panno morbido, perchè la lavastoviglie scelta non vada incontro a depositi di ruggine.
Un’altra azione importante di manutenzione riguarda la pulizia del filtro presente tra rubinetto dell’acqua e tubo di carico della lavastoviglie. Per poterla fare, è necessario chiudere il rubinetto dell’acqua e svitare il tubo. Una volta preso il filtro, esso va lavato bene sotto l’acqua corrente, reinserito, rimontato il tubo e successivamente riaperto il rubinetto.
Pulizia degli irroratori della lavastoviglie scelta
Gli irroratori sono solitamente asportabili. Per una corretta manuntezione è necessario periodicamente lavarli sotto acqua corrente. Nel caso siano otturati, si possono pulire i fori con un oggetto appuntito. Una volta reinseriti ci si deve accertare che sia stato fatto correttamente. In tal caso i bracci girano liberamente, senza ostacoli.
Come pulire il sistema filtrante
Sul fondo della vasca è presente il sistema filtrante della lavastoviglie.
Questo serve a trattenere i residui più grossi, evitando che lo sporco ricircoli continuamente durante il lavaggio.
Normalmente sul manuale d’uso si trovano le specifiche modalità di pulizia del gruppo filtrante, ecco perché è necessario accertarsene durante la scelta della lavastoviglie. Solitamente è rappresentato da un filtro centrale e un microfiltro. Essi si rimuovono con movimenti rotatori, poi sollevando il tutto. Tuttavia è fondamentale accertarsi della modalità di rimozione specifica per la tipologia di lavastoglie, consultando il libretto di istruzioni. In ogni caso è opportuno fare attenzione che, durante la procedura di rimozione, non cadano pezzi di cibo nella vasca. Una volta rimosso, esso va scomposto nelle sue parti, e lavato accuratamente sotto acqua corrente. Volendo, si può usare una spazzola a setole dure. Bisogna sempre, una volta pulito il gruppo filtrante, riporlo in sede. Dimenticarsi di rimetterlo potrebbe causare danni alla pompa.
Consigli per la preservazione della lavastoviglie scelta
Oltre alle opere di manutenzione periodiche è sempre opportuno, perchè la lavastoviglie scelta si mantenga più a lungo:
- Sciacquare sempre i piatti prima di caricarla, o almeno togliere i residui di cibo con della carta assorbente per evitare intasamenti del filtro o dello scarico.
- Usare dell’anticalcare ad ogni lavaggio, se l’acqua fosse particolarmente dura.
- Usare il sale specifico per addolcire l’acqua.
- Al termine di ogni lavaggio tenere lo sportello della lavastoviglie aperto, per prevenire che si formino muffe a livello delle guarnizioni.
Uso dopo un lungo tempo di inutilizzo
In questo caso sarà opportuno verificare che nelle tubazioni non siano presenti materiali accumulati, come fanghiglia, ruggine. Occorre staccare il tubo flessibile dello scarico acqua e far passare l’acqua attraverso esso, raccogliendola in un secchio. Questa procedura va eseguita fino a che l’acqua non sia limpida. Una volta eseguito questo lavaggio, si può riposizionare il tubo. Dopo aver ripristinato la tensione, eseguire due cicli di ammollo a vuoto. Fatto questo, si può procedere ad un normale riutilizzo della lavastoviglie.
Detersivi per lavastoviglie
Oltre alla scelta della lavastoviglie, particolare attenzione deve essere rivolta alla scelta dei detersivi. I detersivi in commercio possono essere liquidi, in polvere, sotto forma di tabs, o in capsule liquide. Un buon detersivo dovrebbe lavare bene, inquinare poco ed essere essere economico. Le pastiglie sono comode, ma non si possono dosare come i detersivi liquidi o in polvere, ed è preferibile pertanto utilizzarle quando la lavastoviglie sia a pieno carico. Il detersivo in polvere, secondo alcuni, è il migliore. Si tratta di prodotti formulati appositamente in modo da prevenire la corrosione e permettere la brillantezza delle stoviglie. Esistono dei detersivi in polvere studiati per i programmi eco, che hanno un minor impatto ambientale e si sciolgono rapidamente.
Il detersivo liquido può svolgere più funzioni, tra le quali azione sgrassante e brillantante. Normalmente in questa tipologia si ritrovano i prodotti più economici. Occorre dosarlo sapientemente, in quanto se si eccede si potrebbe formare troppa schiuma. L’eccesso di schiuma può favorire intasamenti.
In linea generale, è meglio scegliere prodotti eco (privi di antibatterici chimici e di cloro), per limitare l’inquinamento. Tali prodotti sono leggermente più costosi, ma non intasano le tubature e permettono scarichi puliti. Questo ridurrà le manutenzioni ed i danni, consentendo alla fine un risparmio economico.
Detersivi e tipi di lavaggi
La scelta di una lavastoviglie è fondamentale; tuttavia è necessario, perchè il prodotto duri più a lungo e lavi bene, acquistare dei detersivi di buona qualità. Ne esistono di diverse tipologie:
- Il detersivo liquido è adatto a lavaggi brevi a basse temperature, proprio perchè si scioglie più facilmente.
- Quello in polvere è più idoneo per lavaggi ad alte temperature, ed ha di norma un buon potere sgrassante.
- Le tabs sono costituite da detersivo in polvere pressato. Sono predosate, e solitamente richiedono tempi di lavaggio più lunghi ed alte temperature perchè si sciolgano bene. Spesso sono integrate con sale, brillantante ed anticalcare.
- Le capsule liquide sono anch’esse predosate, pertanto è meglio utilizzarle quando la lavastoviglie è a pieno carico. Si sciolgono più rapidamente rispetto alle tabs. Il film idrosolubile, che avvolge il detersivo nelle capsule, si dissolve a volte solo parzialmente e può pertanto finire nello scarico.
- I detersivi bio sono i più costosi, sono costituiti da tensioattivi naturali senza utilizzo di soda caustica, di sostanze di sintesi, di enzimi e di sostanze nocive. Sono biodegradabili ed efficaci a basse temperature.
Cosa è il brillantante
Il brillantante è un prodotto che viene usato per evitare che le stoviglie appaiano opache e con aloni. Esso agisce nel ciclo di risciaquo, andando a rimuovere a fondo residui di acqua e di detergente da piatti, bicchieri e pentole. Agisce rimuovendo i residui di minerali contenuti nell’acqua dura (contenente calcare), permettendo un’asciugatura più rapida, agendo come tensioattivo. L’acqua, anziché formare goccioline sulla superficie delle stoviglie, scivola dalla superficie. Inoltre esso ha proprietà idrofobe, impededendo la formazione di macchie d’acqua. Crea una barriera protettiva che impedisce la formazione di macchie, rendendo le stoviglie appunto brillanti.
Contenuti dei detersivi, brillantanti e soluzioni ecologiche
Fondamentale è controllare i contenuti dei detersivi. Essi spesso contengono tensioattivi non ionici (di derivazione petrolifera), conservanti, coloranti chimici, profumi, enzimi e fosfati. I tensioattivi servono a favorire l’azione pulente. Tuttavia possono avere, se di origine chimica, effetto allergizzante. I fosfati ed i policarbossilati sono impiegati per contrastare acque troppo dure, ma sono molto inquinanti, tanto è vero che sono stati vietati nei detersivi per il bucato. Riguardo ai brillantanti, questi hanno la funzione di rendere le stoviglie idrorepellenti. In questo modo l’acqua scivola via da piatti, bicchieri e pentole, cosicchè appaiono più splendenti.
L’acido citrico
Purtroppo, le particelle dei brillantanti rimangono sulla superficie delle stoviglie, ed ogni volta che mangiamo o beviamo le ingeriamo. Per fortuna esistono dei brillantanti eco, che sono sostanze naturali solubili delle quali non rimane traccia sulle stoviglie. In alternativa, si può ricorrere all’acido citrico. Questo acido è naturalmente presente negli agrumi. Ottimo per le pulizie domestiche, può essere usato a funzione brillantante.
In commercio si trova in polvere o sotto forma di cristalli. Oltre ad essere impiegabile per la lavastoviglie, è utilizzato anche come ammorbidente per il bucato, ed è dotato di proprietà sbiancante, antibatterica ed igienizzante. Se usato come brillantante, basta inserire 150 grammi nella vaschetta apposita. Queste polveri o cristalli possono essere usati per la lavastoviglie scelta anche per funzione disincrostante.
Problemi della lavastoviglie
Non è raro che la lavastoviglie non funzioni, o funzioni male. Questa evenienza può dipendere da molteplici fattori. A volte la causa potrebbe essere dovuta ad un improprio utilizzo o a mancata manutenzione. Quando si controlli la lavastoviglie, bisognerebbe sempre indossare scarpe con suole di gomma e spegnere sempre l’elettrodomestico, o meglio staccarla dalla presa di corrente. Per i guasti elettrici è opportuno chiamare un tecnico qualificato.
Problemi e cause correlate
- La lavastoviglie non funziona: In questo caso occorre controllare che la spina sia inserita bene nella presa. Andranno poi controllati gli interruttori ed i fusibili. Controllare anche il cavo, potrebbe essere rotto o usurato. Inoltre, se tutto è regolare, assicurarsi che lo sportello della lavastoviglie si chiuda perfettamente. Nel caso ci siano dei guasti all’interno (relé, timer, motore) occorre affidarsi a tenici specializzati.
- A volte il motore può emettere dei suoni, ma la lavastoviglie non si avvia. Questo potrebbe essere dovuto alla cinghia di trasmissione rotta o usurata, oppure a blocchi per la presenza di residui a livello della pompa.
- Altra evenienza può essere che la lavastoviglie non carichi acqua. In questo caso occorre verificare che il rubinetto sia aperto e che non ci siano perdite, e controllare che il tubo non sia strozzato o arrotolato. Andrà inoltre controllato il filtro della valvola, che potrebbe essere bloccato.
- La lavastoviglie non scarica. In questo caso, occorre per prima cosa controllare che il tubo di scarico non sia strozzato, e controllare la cinghia di trasmissione. Altrimenti potrebbe essere un guasto elettrico, ad esempio il timer che non riceve l’elettricità.
- Nel caso in cui si verifichino perdite di sapone, bisogna assicurarsi che la lavastoviglie non si riempia troppo di acqua. Potrebbe essere semplicemente un problema di guarnizioni a livello dello sportello, o dovuto all’uso di un detersivo inappropriato, o in quantità eccessiva.
- Se la lavastoviglie è più rumorosa rispetto al solito, occorre controllare i bracci rotanti ed i filtri di carico e scarico dell’acqua, cercando eventuali ostruzioni o danni. Eventualmente potrebbe essere un danno a livello del motore, da far controllare ad un tecnico specializzato.
- Il ciclo di lavaggio non si completa o impiega troppo tempo. In questo caso potrebbe esserci un problema a livello del motore del timer, o al termostato.
Il cattivo lavaggio ed odore: come risolverli
A volte, nonostante si sia fatta con accuratezza la scelta della lavastoviglie, possono insorgere alcuni problemi, come:
- Nel caso che sul fondo rimanga acqua, procurando anche cattivo odore, probabilmente ciò è dovuto al filtro otturato. In questo caso è necessario lavarlo sotto acqua corrente.
- A volte i piatti possono essere appiccicosi. In questo caso occorre controllare gli erogatori, che potrebbero essere otturati o malfuzionanti. Occorre smontarli, seguendo le indicazioni sul libretto delle istruzioni, lavarli e pulirli bene.
- Talvolta le stoviglie rimangono opache. In questo caso, l’acqua potrebbe essere troppo calcarea e dura. Occorre usare il brillantante, ed il sale specifico per la decalcificazione dell’acqua.
- Si vedono in controluce dei graffi sulle stoviglie. In questo caso l’acqua è povera di calcare (troppo dolce). Si può verificarne la durezza e regolare la lavastoviglie secondo le indicazioni del libretto istruzioni.
- Alcune volte rimangono incrostazioni di unto e grasso. Questo può dipendere da una temperatura di lavaggio troppo bassa (45 gradi). Sarà opportuno scegliere una temperatura più alta, nel caso di stoviglie molto sporche, per attivare meglio i componenti del detersivo. Inoltre, le stoviglie più sporche è preferibile porle nel cestello inferiore, dove gli irroratori hanno un’azione più intensa.
- Qualche volta nella lavastoviglie può rimanere un cattivo odore. Almeno una volta al mese occorre fare un lavaggio senza carico con il detergente, a temperatura elevata.
- Il cattivo odore può dipendere anche da utilizzo raro della lavastoviglie. Lo sporco, non usandola spesso, si accumula più facilmente nel filtro e nelle guarnizioni, ed è responsabile di questo problema.
- Altro motivo che causa un cattivo odore può dipendere da un’ installazione non ottimale.
Lavaggio a mano e lavaggio in lavastoglie a confronto
La scelta di acquistare una lavastoviglie può apportare dei vantaggi nella nostra quotidianità.
Innanzitutto, ed è ovvio a tutti, si ha un notevole risparmio di tempo. Lavare a mano un carico fra piatti, pentole, padelle, bicchieri e posate, può richiedere, specie dopo una cena con diversi commensali, anche 1-2 ore. Nel caso invece si debba caricare la lavastoviglie (anche sciacquando preventivamente), mettere la pasticca ed azionare l’elettrodomestico, i tempi che si possono stimare sono al massimo di 10-15 minuti. La differenza, come si vede, è notevole.
Anche se, secondo la credenza comune, lavare a mano è considerato più economico, in realtà è esattamente l’opposto. La lavastoviglie, infatti, usa minor quantità di acqua rispetto a quella che useremmo lavando a mano. Questo si traduce in un risparmio sia sulle spese dell’acqua che del gas. Molto però dipende dalla modalità del lavaggio a mano e dal numero di stoviglie da lavare. Chiaramente, se lavando a mano i piatti vengono insaponati uno per uno, usando una bacinella o il lavandino tappato, e poi risciacquati, i costi di acqua sono ridotti. Può essere da preferire il lavaggio a mano qualora le stoviglie siano poche, e sia inutile utilizzare una lavastoviglie che non sia a pieno carico.
Si corrono meno rischi che bicchieri e piatti si rompano. Spesso infatti, mentre laviamo a mano, non è infrequente che ci scivolino. Dentro la lavastoviglie, le stoviglie posizionate in modo sicuro e saldo, sono più protette, sia durante il lavaggio che l’asciugatura.
La pulizia è migliore. Il lavaggio con una spugna non assicura gli stessi risultati del lavaggio in lavastoviglie. Quest’ultimo assicura una disinfezione più completa, specialmente se l’elettrodomestico sia usato correttamente e seguendo la manutenzione.
Le lavastoviglie industriali
Rispetto a quelle domestiche hanno alcune differenze. L’acqua è spruzzata a 60 gradi da una motopompa molto potente. Questa motopompa, infatti, permette un lavaggio completo in un minuto e mezzo. Nella fase di lavaggio esse ricircolano la stessa acqua con sapone alla temperatura di 60 gradi, attraverso spruzzatori rotanti. Il risciacquo è simile ad una docciatura di acqua insieme al brillantante, e l’asciugatura è quasi immediata. L’acqua proviene da un boiler posto sotto la vasca, e viene immessa da alcuni spruzzatori appositi. L’acqua di risciacquo (3-5 litri a ciclo) diluisce quella di lavaggio, traboccando della stessa quantità del lavaggio entro un tubo di troppo-pieno. Manualmente, o attraverso una pompa peristaltica, bisogna rimuovere lo sporco idrosolubile. Dopo il ciclo, la vasca va svuotata sfilando il tubo di troppo-pieno e risciacquato il filtro.
Sostanzialmente le lavastoviglie industriali differiscono per la durata dei cicli di lavaggio rispetto alle casalinghe, nettamente più brevi.
Prima di effettuare il carico, nelle industriali è sempre consigliato risciacquare le stoviglie.
Quando scegliere di comprare una lavastoviglie
Questa guida ha cercato di fornire indicazioni generali sul funzionamento della lavastoviglie, classificandole e valutandone le caratteristiche principali: da come si usa, fino a come debbano essere eseguite le manutenzioni di questi elettrodomestici.
Nel momento della scelta della lavastoviglie, ciò che prima di tutto andrà considerato è l’utilizzo che se ne farà. Abbiamo visto che l’utilizzo frequente è esso stesso misura preventiva da problemi, come possono essere i cattivi odori o lo sviluppo di muffe. Risulta evidente che è inutile acquistare un prodotto di questo tipo quando non si pensi di farne uso. D’altra parte, la lavastoviglie può essere un’ottima opportunità per chi voglia ridurre i tempi di lavaggio, e molto spesso anche i costi. Il primo parametro di valutazione riguarda dunque l’uso che se ne dovrà fare.
Consigli per l’acquisto
Chiaramente, per chi possieda un’attività di ristorazione, un bar o un albergo, è consigliato l’acquisto di prodotti industriali. Questi riducono nettamente i tempi di durata del lavaggio, in modo praticamente da caricarla e scaricarla a ciclo continuo. Questa risulta l’unica scelta di lavastoviglie per strutture ristorative che accolgono alle ore dei pasti moltissime persone.
Nel caso dei modelli familiari, da utilizzare in ambito casalingo, dovremmo considerarne il carico (sceglierne una più piccola per coppie e single, 6-8 coperti) o più grande per famiglie numerose. Ovviamente occorrerà scegliere in base alle proprie esigenze di arredamento. Si potrà optare per modelli da incasso (pannellabili totalmente o con frontalino), da semincasso, oppure per le lavastoviglie a libera installazione.
Fatte queste valutazioni tra le tipologie adattabili al vostro ambiente, occorrerà valutarne i sistemi di sicurezza, le funzionalità presenti, i programmi disponibili, la conformazione dei cestelli. Qui la scelta non può essere che individuale. Non meno importante sarà la valutazione della classe energetica. A riguardo abbiamo visto che tra le A, scegliere una della fascia più evoluta A+++, può convenire nei risparmi energetici se si stimino moltissimi lavaggi. Nel caso che si valutino lavaggi nelle medie annuali, può non essere consigliato acquistarne una di livello energetico massimo. Inoltre, dovrete considerare anche la rumorosità, specialmente se abitate in un appartamento con vicinato.
Prezzi delle lavastoviglie ad incasso
Questa tipologia di lavastoviglie è normalmente quella maggiormente scelta. I prezzi di questi elettrodomestici sono molto variabili, ed è uno dei parametri più valutati nella scelta di una lavastoviglie. Per quelle da incasso i prezzi di partenza sono intorno a 260 euro, sempre in classe A+, ma si trovano prodotti fino a 5500 euro, soprattutto per quanto riguarda la tipologia con frontalino a vista e rifinite in acciao inox. Spesso, in quelle più costose, i programmi di lavaggio sono in numero maggiore. Comunque, in questa categoria se ne trovano per tutte le tasche.
Prezzi delle lavastoviglie a libera installazione
Per quanto riguarda quelle a libera installazione si parte da 220 euro per una classe energetica A+. In queste, il prezzo medio di una 12 coperti in classe A+ si aggira intorno a 250-300 euro. Salendo la categoria energetica, e passando ad una 12 coperti classe A++, i prezzi sono tra i 300 ed i 400 euro, ed oltre i 400 euro per la classe A+++. Nell’ambito della tipologia a libera installazione c’è la categoria delle lavastoviglie mini: ne esistono, oltre a quelle a 6-8 coperti, particolarmente piccole, adatte a 2 coperti. Quelle a 6-8 coperti, in media, si aggirano sui 350 euro. Quelle a 2 coperti sono ideali per single, campeggi o case vacanze. Di solito sono prodotti abbastanza costosi, e possono costare tra 300-350 euro.
Prezzi delle lavastoviglie professionali
Prezzi molto alti sono nella categoria lavastoviglie professionali, se ne trovano fino a 4500 euro. Questi sono prodotti abbastanza ingombranti (75-80 kg), forniti di sistemi di autodiagnostica e di pulizia chimica. Prodotti sui quali è solitamente indicato la durata del ciclo di lavaggio, ovviamente molto inferiore rispetto ai programmi delle tradizionali lavastoviglie. Durata che è solitamente di pochi minuti, ed è espressa in secondi (60-120-180-300 sec). Sono inoltre fornite le indicazioni sul contenuto di acqua del boiler, la pressione di ingresso dell’acqua e le caratteristiche delle griglie. Scelta di lavastoviglie da consigliare ai gestori di attività ristorative.
I fattori che incidono sui prezzi delle lavastoviglie
I prodotti in commercio appartengono alla classe energetica A+ , A++ , A+++.
Di regola, il prezzo sale aumentando il livello della classe energetica, tuttavia ciò non è sempre vero. Altri fattori ne influenzano i prezzi, come la qualità dei materiali impiegati o l’appartenenza a marche note, o l’esistenza di particolari dispositivi come i sensori, o di display a led. Nel momento della scelta di una lavastoviglie è dunque necessario valutare tutti i parametri considerati per poter stimare un buon rapporto qualità/prezzo del prodotto, in relazione anche ai propri bisogni individuali.
Tabella riepilogativa per la scelta di una lavastoviglie ad uso familiare
Cosa valutare nella scelta di una lavastoviglie
Carretteristiche da valutare | ||||
---|---|---|---|---|
Tipologia di lavastoviglie | Ad incasso, tipologia pannellabile (con comandi interni) | Ad incasso pannellabili con frontalino (possibilità di controllo della lavastoviglie quando è in funzione) | Semincasso: la lavastoviglie è inserita nella cucina componibile ma lo sportello è completamente visibile | Lavastoviglie a libera installazione. Ve ne sono di larghezza variabile, da modelli piccolissimi fino a misure extralarge |
Capacità della lavastoviglie | 2 coperti per le mini-lavastoviglie | 6-8 coperti per modelli adatti a single | 12-16 coperti per una lavastoviglie standard | |
Consumi della lavastoviglie, consultare l’etichetta energetica | Le classi energetiche delle lavastoviglie sono dalla A alla D. Dal 2013 è vietata la commercializzazione di lavastoviglie inferiori alla A | A+ | A++ | A+++ |
Prestazioni di asciugatura | Si valutano i sistemi di asciugatura | Asciugatura per condensazione naturale (il vapore si deposita sulle pareti in acciaio freddo dell’elettrodomestico) e per scarico esterno con apertura automatica della porta | Asciugatura per ventilazione (ventola) | Asciugatura tramite condensatore o scambiatore di calore. In questo caso, il vapore depositato sulle pareti è raccolto in una tanica |
Numero e tipi di programmi | Solitamente presentano in media 4-5 programmi. I più frequenti sono: prelavaggio, standard, quotidiano, breve, eco | Quelle più tecnologiche hanno più programmi, talvolta anche 8-9. Tra questi sono presenti: il silenzioso, il delicato, l’automatico(grazie alla presenza di sensori che valutano il grado di sporco e la quantità di stoviglie) | ||
Rumorosità | Visualizzabile sull’etichetta energetica, valore espresso in decibel | |||
Consumo idrico ed elettrico | Il consumo idrico è visualizzabile sull’etichetta energetica ed è espresso in litri/anno | Il consumo elettrico è visualizzabile sull’etichetta ed è espresso in KWh/anno | ||
Prezzi | Fascia bassa tra 220 e 300 euro | Fascia media 300-600 euro | Fascia alta; fino anche a 5000 euro |
Classifica delle migliori lavastoviglie
Lavoro principalmente come scrittrice ombra fuori dal web, aiutando le persone ad esprimere quello che sentono attraverso lo scritto. Amo il mio lavoro, perchè mi piace ascoltare gli altri e renderli a mio modo felici di potersi esprimere. Oltre a questo, mi occupo di redigere articoli e guide in diverse categorie sul web, cercando di adottare un linguaggio semplice e chiarificatore per tutti, sempre con la finalità di essere, attraverso la parola scritta, utile a qualcuno.