Questa guida risponderà alle domande frequenti sulle lavastoviglie, a partire dal funzionamento, fino ad un corretto utilizzo di detersivi, sale e brillantante, per poi rispondere sulle disponibilità commerciali. Inoltre, saranno date risposte sui problemi comuni che possono riscontrarsi durante l’utilizzo di questi elettrodomestici.
Domande generali sulle lavastoviglie
Le lavastoviglie funzionano grazie ad un motore elettrico. Esso permette, tramite degli ugelli, l’immissione dell’acqua calda sulle stoviglie. Questi irroratori sono posti su dei bracci che ruotano grazie alla pressione dell’acqua. Una comune lavastoviglie è costituita da una vasca, chiusa da uno sportello. Sullo sportello, o sul suo margine superiore, si trovano i comandi dell’elettrodomestico.
Sono poi presenti un tubo di carico dell’acqua ed un tubo di scarico. Sono inoltre dotate di una pompa di carico dell’acqua, la quale raccoglie l’acqua dal fondo della vasca portandola agli irroratori. Tali irroratori sono localizzati sotto il cestello inferiore e sopra quello superiore. Un filtro, alla base della vasca, ha la funzione di trattenere i resti di cibo. Una pompa di scarico ha la funzione di convogliare l’acqua nel tubo di scarico. Una resistenza ha lo scopo di riscaldare l’accqua. Una ventola o una resistenza serve ad asciugare le stoviglie. Sono dotate di uno sportello per il detersivo, di due cestelli, di un serbatoio per il sale.
Le lavastoviglie servono per il lavaggio di piatti, bicchieri, pentole e posate. Il loro utilizzo è piuttosto frequente, soprattutto perché riducono i tempi del lavaggio a mano, ed in molti casi, rispetto a quest’ultimo, anche i costi.
Cestelli
Si tratta di contenitori adatti a riporre le stoviglie da lavare. Sia quello superiore che l’inferiore sono dotati di sistemi antiribaltamento. L’inferiore, solitamente, si può estrarre del tutto. Quello superiore può essere regolato a varie altezze. Nel cestello inferiore ci sono spesso delle griglie da abbassare, in modo da poter alloggiare le stoviglie più grandi (pentole, tegami, ciotole). Per le posate esistono dei contenitori estraibili appositi, solitamente inseriti nel cestello inferiore.
Sì, esistono. Questa è una tra le domande che ci si può porre sulle lavastoviglie, in caso di esigenza di più spazio. Sono solitamente prodotti di fascia alta, ed il terzo cestello si trova nella parte superiore dell’elettrodomestico. Questo cestello è destinato a posate ed utensili. In generale, questa tipologia di lavastoviglie ha una capacità di 14 coperti e più. In questo caso, inoltre, manca solitamente il cestino per le posate nel cestello inferiore.
Montaggio e uso
Per montare una lavastoviglie occorre che l’impianto idrico sia predisposto per il carico dell’acqua. Normalmente essa viene collegata ad un rubinetto posto sotto il lavello, ed il tubo di scarico, tramite un connettore, si collega a quello del lavandino. Come prima cosa occorre posizionare i vari collegamenti e la lavastoviglie dopo aver chiuso l’acqua. Sarà opportuno, per ben posizionarla, regolarne i piedini, i due laterali manualmente ed il terzo tramite un cacciavite.
Occorrerà poi collegare il tubo di scarico, tramite un raccordo di compressione, a quello del lavello. In questo caso sarà necessario avvitare la ghiera in senso orario. Per evitare che il tubo ci dia fastidio durante gli altri passaggi, occorrerà sistemarlo bene. In seguito andrà collegato il tubo di carico al rubinetto di entrata dell’acqua, avvitando stavolta in senso antiorario. Successivamente, sarà necessario riallacciare l’acqua in modo da controllare che non vi siano perdite, e restringere nel caso. Bisognerà in seguito allacciare l’elettricità, e controllare che lo sportello si apra e si chiuda facilmente.
Per caricare la lavastoviglie è essenziale seguire la conformazione dei cestelli. Solitamente i bicchieri, le tazze e le tazzine sono inserite nel cestello superiore. Piatti, pentole e tegami vanno posti nel cestello inferiore. Sia i tegami che i bicchieri vanno posti a testa in giù. Alle posate è riservato un contenitore apposito, di solito posto nel cestello inferiore e rimovibile. Le posate andrebbero poste a testa in su, tranne i coltelli appuntiti, che è preferibile disporre orizzontalmente nel cestello superiore. Gli oggetti non devono essere sovrapposti tra loro, e le pale devono girare liberamente. Dopo l’aggiunta del detersivo si procede all’avvio del programma desiderato.
Tipologie di lavastoviglie
Questo tipo di lavastoviglie è noto anche come freestanding. Esso non è inserito nei mobili della cucina, a differenza dei prodotti da incasso. Possono comunque venir posizionate anche sotto un piano cucina di appoggio (in questo caso sarà necessario prenderne le misure). Possono andar bene in quegli stili di arredo dove la cucina è fatta da elementi diversificati. Ne esistono in inox, bianche e colorate, e con sportello a vetro. La variabilità di questa tipologia è anche quella relativa alle dimensioni. Se ne trovano infatti modelli mini adatti anche a 2 coperti, da porre sui piani cucina. Ne esistono inoltre di larghezza di 45 cm (adatte a 6-8 coperti), di 60 cm (10-12 coperti), e di 90 cm (13-15 coperti).
Si parla di lavastoviglie ad incasso quando queste possono essere inserite nell’ambito di una cucina componibile. Esse si distinguono in integrate e in completamente integrate. Nel primo caso, la lavastoviglie è inserita nella cucina componibile, ma lo sportello resta visibile, ed infatti sono denominate “a vista”. Nel secondo caso esse sono a scomparsa. Nelle completamente integrate, sulla controporta (porta grezza della lavastoviglie), viene posto un pannello uguale ai componenti della cucina. In questa tipologia la lavastoviglie non è controllabile durante il funzionamento, poichè i comandi sono posti sul margine superiore dello sportello.
Tipologia con frontalino
Utile a coloro che non volessero rinunciare all’estetica di una cucina componibile, nonché alla praticità dei comandi a vista. Le lavastoviglie con frontalino, infatti, hanno lo sportello che nella parte alta non è pannellabile. Lì sono posti i comandi della lavastoglie e la maniglia (a vista o a scomparsa). Dal frontalino in giù lo sportello può essere pannellabile su misura, con lo stesso aspetto della cucina componibile. Grazie a questa tipologia si è arginato il problema maggiore delle lavastoviglie totalmente pannellabili, che è quello di non poter controllare l’elettrodomestico durante il lavaggio.
Vantaggi e svantaggi dei modelli a scomparsa con montaggio pannello e di quelli a semi incasso
Il vantaggio dell’integrata è quello di poter controllare i comandi anche durante il lavaggio. Quindi si può sapere quanto manca al termine del lavaggio, oppure la presenza di spie può indicarci la necessità di aggiungere sale. Lo svantaggio, rispetto ad una pannellabile, è la minor gradevolezza estetica. La pannellabile risulta più piacevole esteticamente, ma è meno funzionale e pratica, dato che non è controllabile quando è in funzione.
Per montare il pannello occorre innanzitutto posizionare la lavastoviglie. Poi, per metterla in piano è essenziale girare con le mani i due piedini laterali fino a che non siano estratti, dopodichè occorre girare con un cacciavite il terzo piedino centrale. Sulla controporta (sportello grezzo) delle lavastoviglie pannellabili ci sono delle concavità, che servono per ancorare ad incastro il pannello fatto dal mobiliere (informato in precedenza della lavastoviglie scelta). Dopo aver fissato il pannello ad incastro, per un miglior risultato, sui lati si usano due-tre viti. Una volta che si sia fissato il pannello, occorre avvitare le viti nella parte alta delle pareti laterali della lavastoviglie (all’angolo), in modo che essa stia ben ferma nel vano.
Domande sul lavaggio
La prima fase del lavaggio può essere preceduta dal prelavaggio, secondo il programma che si è scelto. Il lavaggio può essere fatto tra una temperatura di 45 e 75 gradi. Durante questa prima fase l’acqua è mescolata al detersivo. L’acqua di carico che riempie la vasca è riscaldata dalla resistenza. Dopo che l’acqua è riscaldata viene convogliata agli irroratori. In un primo momento le stoviglie vengono bagnate, successivamente si apre lo sportello del detersivo che si mescola ad acqua e sale. Nella seconda fase le stoviglie vengono risciacquate diverse volte con acqua fredda. Nell’ultimo risciacquo, solitamente a 65 gradi, viene aggiunto anche il brillantante. La sua funzione è quella di favorire l’asciugatura e la rimozione del detersivo residuo. In seguito, l’acqua è scaricata nelle fogne. La terza fase consiste nell’asciugatura. Questa fase è possibile grazie ad un ventilatore o ad una resistenza.
I tipi di lavaggio esistenti sono i seguenti. Il lavaggio alternato: in questo caso l’acqua è spruzzata alternativamente nei due cestelli. Ad impulsi: in questo caso dei sensori, in base al grado di sporcizia, stabiliscono la pressione dell’acqua, la quantità e la durata del lavaggio. Traslante: tramite dei dispositivi l’acqua è spinta in ogni angolo della vasca. Orbitale: due irroratori si sovrappongono ruotando contemporaneamente.
Cosa si può e cosa non si può lavare in lavastoviglie
In lavastoviglie è preferibile non lavare: utensili ed oggetti in legno (il legno può decolorarsi o spaccarsi), il ferro, l’alluminio, la ghisa, le pentole di rame, la porcellana decorata a mano, stoviglie delicate e pentole con rivestimenti antiaderenti. Particolare attenzione va posta al lavaggio dei bicchieri in cristallo, dato che possono facilmente rompersi.
I piatti in ceramica, i bicchieri in vetro, le posate comuni. A proposito della ceramica, dobbiamo ricordare che essa è molto resistente grazie alla sua struttura. La ceramica è costituita da una parte centrale, detta biscotto, e da un rivestimento esterno, detto smalto. Il biscotto è solitamente molto resistente agli urti, e lo smalto è molto resistente agli agenti chimici che vengono usati per lavare le stoviglie. Più che altro, il risultato del lavaggio in lavastoviglie di oggetti in ceramica dipende dalle loro forme (con spigoli ed angoli) piuttosto che dalla struttura della stessa. Si possono inoltre lavare contenitori in vetro, pentole in acciaio inox, stampini in silicone per torte e biscotti.
Come lavare bene e consumare meno
Per risparmiare sui consumi occorre utilizzare sempre la lavastoviglie a pieno carico (a meno che non si disponga della funzione di mezzocarico). Evitare il prelavaggio può essere utile, sciacquando a mano. Anche usare il lavaggio economico a freddo (45 gradi possono bastare per stoviglie mediamente sporche) può ridurre i costi. Altro consiglio può essere quello di evitare l’asciugatura con aria calda, aprendo lo sportello a fine lavaggio, o asciugare ad aria fredda. Azionare la lavastoviglie durante la notte, quando i consumi energetici sono ridotti, ed utilizzare la funzione eco, che riduce del 25% i tempi del lavaggio, sono altre misure per ridurre le spese di utilizzo. Inoltre è fondamentale optare per i servizi che non siano a regime forfettario, ma che calcolino i consumi effettivi.
Perchè le stoviglie risultino sempre ben pulite è opportuno eseguire una corretta manutenzione della lavastoviglie ed utilizzare alcuni accorgimenti. Tra questi ultimi, occorre sciacquare a mano o eliminare i residui di cibo e grasso con della carta assorbente. Tra le opere di manutenzione è fondamentale pulire spesso il filtro ed aggiungere regolarmente il sale. Inoltre, perchè le stoviglie risultino brillanti, è consigliabile utilizzare il brillantante, preferendo prodotti ecologici.
Manutenzione
Le superfici esterne e lo sportello si puliscono normalmente con un panno umido. A volte si possono usare gli stessi detersivi per lavastoviglie, o detergenti specifici. Occorre pulire molto bene, normalmente con una spugnetta, anche le guarnizioni dello sportello dove si possono formare muffe. Dopo il risciacquo, se si è usato un detergente, occorre asciugare molto bene, perchè non si formino depositi di ruggine. Per le guarnizioni in particolare, per evitare la formazione di muffe, è importante tenere ad ogni fine lavaggio lo sportello aperto.
Gli irroratori sono normalmente facilmente asportabili. Per il loro corretto funzionamento devono essere lavati ogni tanto sotto acqua corrente. Se risultassero otturati si possono pulire con un oggetto appuntito.
Normalmente, le istruzioni per la pulizia del sistema filtrante sono indicate nel manuale d’uso. Questo sistema serve a trattenere i residui di cibo in modo che essi non circolino durante il lavaggio. Di norma esso è costituito da un filtro centrale e da un microfiltro, e questi si estraggono con un movimento rotatorio e poi di sollevamento. Durante l’estrazione bisogna stare attenti che i residui di cibo non cadano nella vasca. Una volta che si è rimosso il gruppo filtrante, esso va scomposto nelle sue parti e lavato bene sotto il rubinetto. Eventualmente si possono usare delle spazzole con setole dure, per pulirlo meglio. Una volta pulito, si deve ricordare di rimetterlo nella sua sede. Scordarsi di riporlo può provocare danni alla pompa.
Inutilizzo della lavastoviglie
Dopo un lungo periodo di inattività è necessario accertarsi che nelle tubazioni non siano presenti fanghiglia e ruggine. Di solito occorre staccare il tubo di scarico dell’acqua, far passare acqua dentro e raccoglierla in un secchio. Sarà necessario far passare acqua finchè non risulti pulita. Riposizionato e collegato il tubo e la tensione, si eseguiranno due cicli di ammollo a vuoto. Dopo questa operazione sarà possibile riutilizzare normalmente la lavastoviglie. Volendo, si può anche fare un lavaggio a vuoto con detergente, cosa che periodicamente è consigliato fare a tutte.
Domande sui programmi
Normalmente, in una lavastoviglie vi sono almeno 4-5 programmi. Le più avanzate ne posseggono anche 8-9. I programmi più comuni sono solitamente questi sottostanti. Il programma standard o completo: esso prevede prelavaggio ed asciugatura, ed è un tipo di programma adatto per stoviglie sporche. Il quotidiano: in questo caso è adatto a piatti mediamente sporchi, ed è più breve del ciclo completo. Il programma breve: dura meno di un’ora, ed è adatto a stoviglie poco sporche. Solitamente non comprende l’asciugatura. Il programma eco: adatto a stoviglie mediamente sporche, è effettuato a temperature più basse e con minor utilizzo di acqua. Il prelavaggio: quasi tutte le lavastoviglie dispongono di questa funzione. Il programma cristalli: è un ciclo di lavaggio adatto a bicchieri e stoviglie in vetro o cristallo.
I programmi che sono consigliati per consumare meno sono il programma eco e quello rapido. Solitamente, nel libretto di istruzioni l’eco è quello consigliato per un basso consumo energetico, e spesso prevede il prelavaggio; esso è comunque abbastanza lungo. Il programma rapido, d’altro canto, vanta durate inferiori rispetto all’eco, ed è spesso senza prelavaggio e asciugatura. Le temperature di entrambi i programmi sono sui 50 gradi, con una fase di risciacquo a temperatura più alta. Per calcolare i consumi di una lavastoviglie occorre valutare la durata dei programmi, le temperature che vengono utilizzate negli stessi, la quantità di acqua utilizzata.
Gli autoprogrammi
Questa funzionalità riguarda modelli più evoluti. Esse possiedono infatti dei sensori che, in base al livello di torbidità dell’acqua del primo risciacquo, stabiliscono il tipo di programma. In pratica non è necessario impostare il programma, e sulla base del grado di sporcizia ed anche del carico di stoviglie da lavare, i sensori variano la durata del ciclo, la temperatura e la quantità dell’acqua utilizzata. Solitamente questa ottimizzazione del lavaggio permette una riduzione dei costi energetici e del consumo idrico. Normalmente, queste lavastoviglie presentano un display dove sono indicati lo stato di avanzamento del lavaggio e la presenza di eventuali guasti.
Durata dei programmi
Questa eventualità può verificarsi molto spesso. A tal proposito, nei libretti istruzioni dovrebbe essere indicato un tempo minimo ed uno massimo. A questo punto è opportuno ricordare le fasi del lavaggio per spiegare la dinamica di un allungamento nei tempi dei cicli. Un programma di lavaggio comprende: scarico dell’acqua residua, carico, riscaldamento idrico, immissione del detersivo, lavaggio con il detersivo e l’acqua. Seguono lo scarico dell’acqua del lavaggio, risciacquo e asciugatura delle stoviglie. Ovviamente, un qualsiasi rallentamento di una delle fasi comporta alterazioni nella durata dei programmi.
Tra le cause comuni ricordiamo: la pompa dello scarico intasata, accumuli di calcare sulle resistenze, che comportano un riscaldamento più lento. Anche rallentamenti del lavaggio e la bassa pressione dell’acqua di carico (la vasca impiega più tempo a riempirsi) possono alterare i tempi dei cicli.
Funzioni della lavastoviglie
La funzione di mezzo carico, presente in alcuni modelli, permette di utilizzare la lavastoviglie a carico non completo, riducendo pertanto la durata del lavaggio ed il consumo idrico ed energetico.
In questo caso si può impostare l’avvio della lavastoviglie all’orario desiderato. Questo può permettere, ad esempio, di lavare la notte quando i consumi energetici sono ridotti.
Questa funzione permette di gestire i due cestelli in maniera diversa. In particolare, si può intensificare il lavaggio su quello dove sono presenti le stoviglie più sporche.
Questa funzione comprende nel lavaggio un ciclo di asciugatura con finalità lucidante.
Sul display è segnalata la fine del programma, e spesso è presente anche con un segnale acustico.
Grazie a questa funzionalità è possibile cancellare o impostare di nuovo un programma di lavaggio anche avviato.
Sì, nel primo caso sono ridotti i tempi senza pregiudicare i risultati di un ciclo di lavaggio, nel secondo caso sono ottimizzati i consumi elettrici ed idrici, ma si ha un allungamento della durata del ciclo di lavaggio.
Questa funzione aggiunge al programma scelto una fase di trattamento ad alte temperature per una migliore igienizzazione. Può essere utile per il lavaggio dei biberon.
Meccanismi di sicurezza
Lo sportello possiede un dispositivo che consente il blocco della lavastoviglie nel momento che essa venga aperta durante il lavaggio.
Grazie a questo sistema, quando si abbiano perdite di acqua il rubinetto di entrata è chiuso da una valvola di sicurezza. L’acqua eventualmente fuoriuscita è raccolta in una vasca apposita.
Il termostato serve per il controllo delle resistenze ed impedisce il surriscaldamento. Nel caso in cui la temperatura dell’acqua si alzasse troppo, la lavastoviglie si blocca ed avvia lo scarico.
Si tratta di un dispositivo utile nel caso ci sia un eccesso di acqua nella vasca. Qualora si verificasse un aumento della quantità di acqua, la valvola di carico si blocca ed è azionato lo scarico.
Si tratta di uno strumento posto sul retro della lavastoviglie, che convoglia eventuali fuoriuscite di acqua dal tubo di carico verso la vasca antiallagamento.
Moltissime lavastoviglie presentano un tubo di carico doppio. Questo sopporta pressioni maggiori rispetto ai normali tubi. In questo modo, la pressione idrica è sotto controllo.
Problemi di lavaggio e cattivi odori
Può accadere che la lavastoviglie non lavi bene. A volte i piatti rimangono appiccicosi. Questo problema potrebbe essere dovuto agli erogatori dell’acqua otturati, oppure malfunzionanti.
Sono in molti a lamentarsi di stoviglie opache. Questa evenienza è da ascrivere ad acqua troppo calcarea e dura. In questo caso è necessario usare il brillantante ed il sale specifico, in modo da decalcificare l’acqua.
Questo problema è abbastanza frequente. Ciò può dipendere anche da un uso insufficiente. In tali casi, lo sporco si accumula con più facilità a livello del filtro e delle guarnizioni. Altro motivo può essere un’installazione non adeguata. Per ovviare ai cattivi odori della lavastoviglie è necessario fare la corretta manutenzione dell’elettrodomestico. Inoltre è consigliato effettuare almeno una volta al mese un lavaggio con temperatura elevata e detergente senza carico.
Problemi di carico dell’acqua
Nelle lavastoviglie con scheda elettronica questo problema è segnalato con un allarme acustico o visivo. Nei modelli dotati di display, questo viene indicato con il simbolo dell’acqua (H2O). In questo caso occorre controllare il tubo di carico, potrebbero esserci delle strozzature o delle pieghe. Altrimenti bisogna controllare il filtro dell’elettrovalvola (subito dopo l’innesto del tubo di carico). Esso potrebbe essere sporco o infiltrato di calcare. Occorre inoltre verificare che tale elettrovalvola sia alimentata da corrente (con un tester).
Inoltre è necessario controllare che lo sportello chiuda bene, potrebbe essere semplicemente questo, o anche il rubinetto non aperto. Nel caso del tubo di carico piegato, occorrerà posizionarlo correttamente. Se l’elettrovalvola è piena di calcare, andrà lavata bene. Se essa non è alimentata da corrente, potrebbe dipendere da un problema al timer o alla scheda elettronica. Sarà opportuno consultare i tecnici specialisti. Se il blocco porta risulta difettoso, la macchina non avvia nessun programma e neanche lo scarico. Risulta opportuno controllare il meccanismo alla base della chiusura. Se esiste una pulsantiera, occorre controllare anche i cavi che collegano la chiusura alla scheda elettronica.
Problemi di scarico
Tra le domande più frequenti sulle lavastoviglie Di questo problema ci si accorge facilmente a fine lavaggio. Nei casi migliori sul fondo della lavastoviglie si nota un ristagno, nei peggiori l’acqua residua è tale che può fuoriuscire, determinando allagamenti. Le lavastoviglie con la scheda elettronica segnalano, attraverso spie luminose o segnali acustici, anche questo problema. Normalmente, una volta che si provveda all’accertarsi della pulizia del filtro, il problema dipende da un’ostruzione del tubo di scarico. Meglio farlo fare agli addetti ai lavori.
Per controllare il tubo occorre scollegarne la parte terminale e controllare lo scarico con un secchio. A volte il problema potrebbe dipendere da un tubo di scarico piegato, altre volte da una pompa di scarico bloccata o danneggiata. Questo andrà fatto verificare da un tecnico, la pompa potrebbe essere bloccata da residui di cibo, oppure essere guasta. Nel caso in cui la pompa di scarico sia azionata da una cinghia, potrebbe dipendere dallo sfilamento della stessa dalla sua guida.
Perdita d’acqua dal fondo
Un malfunzionamento comune è la perdita di acqua, ed è infatti una delle domande più comuni sui malfunzionamenti. L’acqua può fuoriuscire dal fondo dell’elettrodomestico. In questo caso potrebbe essere dovuto ad un malfunzionamento della valvola di ingresso dell’acqua, un problema alla pompa, al motore o ai tubi. Per valutare la natura del problema occorre effettuare un controllo, nel caso delle lavastoviglie pannellabili ad incasso bisognerà prima rimuovere il battiscopa. La valvola di ingresso si presenta come un tubo di gomma o in rame. Se notiamo che i giunti perdono, probabilmente è danneggiata. In questo caso andrà sostituita con una nuova valvola.
Occorre poi controllare (se non dipendesse dalla valvola) il tubo, il motore, l’alloggiamento della pompa. Essi non devono presentare rotture o segni di usura. La sostituzione della pompa deve essere fatta da un tecnico, perchè non è semplice. Tuttavia le perdite di acqua possono essere determinate anche da cause più banali, come un uso eccessivo di detersivo, o l’utilizzo di un detersivo inadeguato. A volte questo si verifica anche quando, prima di alloggiare le stoviglie, esse siano state lavate a mano. In questo caso, il detersivo non trova le stoviglie da lavare e può produrre molta schiuma e fuoriuscita di acqua. Per valutare se la perdita di acqua sia dovuta ad uso eccessivo di detersivo, occorre fare un lavaggio senza detergente. Se non si hanno perdite, è evidente che esse dipendano da un uso improprio del detersivo.
Perdite d’acqua dallo sportello
In questo caso, potrebbe dipendere da una guarnizione crepata, rotta o indurita. Occorre staccare la corrente e verificarne lo stato. Per rimuoverla, è necessario procedere a staccarla partendo dagli angoli. Successivamente, si pulisce la scanalatura con dell’ovatta bagnata con acqua e detersivo, si sciacqua e si fa asciugare molto bene. La nuova guarnizione va leggermente scaldata con un phon, in modo che sia più malleabile, e bisogna cominciare a posizionarla. Concluso il lavoro, va chiuso lo sportello e premuto con forza, per consentire una migliore adesione.
Tali perdite possono verificarsi anche per problemi al galleggiante. In questo caso va prima individuato. Esso ha la forma di un piattino posto sul fondo della vasca di lavaggio. Per poter definire che il problema dipenda dal galleggiante, è necessario spegnere la lavastoviglie a metà lavaggio e controllare il livello dell’acqua. L’acqua infatti, per un corretto funzionamento, non deve superare la serpentina di riscaldamento che si trova sul fondo. Una prima azione che si può fare è sollevare l’interruttore del galleggiante e modificare l’altezza dello stesso. A volte si possono avere delle perdite di acqua sotto lo sportello anche per problemi agli irroratori che si trovano in basso o in alto. Ci potrebbero essere delle ostruzioni o delle deformazioni. Nel caso fossero ostruiti vanno puliti, se fossero danneggiati occorre sostituirli.
Problemi di riscaldamento dell’acqua e asciugatura
Il problema potrebbe dipendere da una resistenza bruciata, in questo caso è necessario farla sostituire, spesso con una modica spesa. Altrimenti potrebbe dipendere da un guasto al termostato, anche in questo caso è opportuno sostituire il pezzo rapidamente per non causare ulteriori danni. Si potrebbe trattare anche di un problema elettronico, a volte basta anche un solo filo staccato.
Questa problematica non è infrequente ed accorgersene è facile, poichè le stoviglie rimangono bagnate. Esse possono presentarsi piene d’acqua o soltanto con poche gocce. Il problema può dipendere da molti fattori. Innanzitutto potrebbe essere il programma utilizzato che non prevede l’asciugatura. A volte potrebbe essere dovuto a produzione di eccessiva condensa da vapore acqueo. Molte lavastoviglie infatti, a fine lavaggio, si aprono leggermente in maniera automatica per far fuoriuscire il vapore. Può essere venuto meno questo meccanismo. Nel caso di vecchie lavastoviglie è opportuno eseguirlo a mano.
Altro motivo potrebbe essere dipendente dall’inutilizzo del brillantante. Alcune sostanze di questo, infatti, riducono la tensione superficiale che permette l’evaporazione dell’umidità. Nel caso non fosse dovuto a questi fattori, potrebbe dipendere da un guasto a livello della ventola o della resistenza (accumuli di calcare) responsabili dell’asciugatura.
Lavastoviglie e salvavita
Molte possono essere le cause di questo problema, e anche questa è una tra le domande sulle lavastoviglie più diffusa tra gli utenti. Tra le cause più comuni vi sono: un’alimentazione elettrica difettosa, cavi elettrici danneggiati, il blocco di sicurezza dello sportello non funzionante, perdite di acqua , una pompa di scarico rotta o difettosa. Prima di effettuare qualsiasi controllo è opportuno staccare la corrente e rivolgersi ad un tecnico per la riparazione, quando non sia possibile farla da soli.
Non funzionamento, rumorosità, schiuma
In questo caso, bisogna controllare che la spina sia ben inserita nella presa. Inoltre, andranno controllati gli interruttori ed il cavo di alimentazione, che potrebbero essere danneggiati o rotti. Altra causa comune potrebbe essere lo sportello che non si chiuda perfettamente, o danni di relé, timer o motore.
In questo caso è opportuno verificare che la lavastoviglie non si riempia troppo di acqua, potrebbe essere questa la causa del problema. Altre volte potrebbe essere dovuto ad un problema di guarnizioni a livello dello sportello. L’eccessiva formazione di schiuma, e conseguente fuoriuscita dalla lavastoviglie, può verificarsi quando si usino detersivi inadeguati o in eccessiva quantità.
In questo caso bisogna controllare i filtri di carico e scarico dell’acqua alla ricerca di ostruzioni o danni. In alcuni casi, un aumento della rumorosità potrebbe dipendere dal motore da far controllare ad un tecnico.
Questa evenienza potrebbe dipendere da una cinghia di trasmissione rotta o usurata, oppure a blocchi a livello della pompa.
Questo può accadere quando le stoviglie non sono caricate bene, se il rubinetto dell’acqua non è aperto, o l’elettrovalvalvola è intasata, oppure la pompa di scarico è intasata. A volte si può verificare quando la guarnizione è usurata, o la vaschetta del detersivo è difettosa. Si può verificare anche quando il pressostato è difettoso e non fa caricare abbastanza acqua nella vasca.
Altri problemi della lavastoviglie
A volte può capitare che la lavastoviglie rimanga in funzione e non concluda il ciclo di lavaggio. In questo caso potrebbe essere un problema dovuto alla resistenza che non funziona. Infatti, il timer attende i consensi del termostato per continuare il ciclo. Altre volte potrebbe dipendere dai termostati stessi, o dal pressostato che stacca durante il ciclo di lavaggio, per cui la lavastoviglie non carica l’acqua e resta ferma con la pompa di lavaggio in funzione.
Domande sul blocco della lavastoviglie
A volte la lavastoviglie carica acqua e poi si blocca. Nelle lavastoviglie con scheda elettronica si accendono delle spie, mentre in quelle con display compaiono sullo schermo sigle con numeri e lettere. In molti casi questo problema può dipendere da una cattiva manutenzione. Alcuni, infatti, non eseguono un lavaggio a vuoto mensile, né la pulizia del filtro. Se il filtro è ostruito e/o la trappola d’aria del pozzetto è sporco, l’aria della trappola non subisce la pressione dell’acqua, ed il pressostato non rileva il pieno.
Per evitare allagamenti, si aziona un meccanismo di sicurezza. In pratica, la turbina conta litri, che è collegata alla scheda, rileva l’entrata dell’acqua anche se il pressostato non se ne accorge, e tutto viene messo in sicurezza bloccando il lavaggio e scaricando l’acqua. Occorre in questo caso pulire la trappola dell’aria. Lo stesso problema di blocco può dipendere da una scheda elettronica difettosa, o problemi della turbina contalitri. In questi casi è opportuno consultare un tecnico. Altri motivi potrebbero essere un elettropompa bloccata o il pressostato rotto. Nel caso si voglia controllare, conviene munirsi sempre di guanti per evitare di tagliarsi con le lamiere, chiudere l’acqua e staccare la corrente.
Pulizia della trappola dell’aria
La trappola dell’aria si trova sotto al filtro nel pozzetto. La sua pulizia può essere eseguita con uno scovolino, che occorre inserire nel foro della trappola d’aria. Bisogna strofinare dentro e fuori, in modo da rimuovere i residui di grasso e di sporcizia. Non tutti i modelli sono uguali, per poter indicare la posizione esatta del foro da pulire. Vi sono modelli senza pressostato, e che non hanno la trappola d’aria. Ovviamente per questa tipologia di prodotti questo discorso non vale.
Sale per lavastoviglie
Sulla funzione del sale in lavastoviglie è naturale farsi delle domande, dato che tanto se ne parla. Il sale per lavastoviglie serve a correggere la durezza dell’acqua. Un’acqua dura fa sembrare i piatti come sporchi, ricoperti da una patina. Per caricare il sale occorre rimuovere, estraendolo completamente, il cestello inferiore. Per sganciarlo dai rulli va leggermente sollevato. Il serbatoio del sale si trova sul fondo della lavastoviglie, di regola su un lato. Se non lo si trovasse, probabilmente la lavastoviglie è priva di addolcitore. Una volta individuato, occorre svitare il tappo e controllare il livello dell’acqua.
Se fosse la prima volta che si utilizza è consigliabile riempirlo d’acqua. Usando l’imbuto in dotazione, vi si mette il sale fino a che il serbatoio sia pieno. L’imbuto ha infatti la funzione di evitare che il sale finisca all’interno dell’elettrodomestico. Il sale caduto fuori dal serbatoio va pulito, poichè alla fine del ciclo di lavaggio potrebbe rendere i piatti un po’ sporchi e/o salati. Versato il sale, occorre riavvitare bene. Se il serbatoio del sale si aprisse durante il ciclo, del detersivo potrebbe finire nell’addolcitore e danneggiarlo.
Problemi legati al sale
Questo si verifica piuttosto frequentemente. Se il consumo di sale è eccessivo, i piatti ed i bicchieri si opacizzano. A volte questo potrebbe dipendere dal coperchio del comparto sale che non si chiude bene, o che si apre durante il lavaggio. Altre volte dipende dall’impostazione della ghiera ad un valore elevato di durezza dell’acqua. Occorre, in questo caso, provvedere a regolare la ghiera. Su come farlo bisogna cercare sul libretto istruzione “ghiera del dolcificatore”. A volte, se il problema riguarda il dosatore interno, occorre consultare un tecnico.
In alcuni casi un consumo eccessivo di sale è normale. Si tratta di zone con acqua molto calcarea, e la lavastoviglie utilizza molto sale per addolcirla. In quest’ultimo caso, i consumi idrici ed energetici aumentano notevolmente. Per risolvere il problema alla radice occorre procedere ad installare sistemi che riducano la durezza dell’acqua alla loro uscita. In commercio esistono dei magneti anticalcare che vengono installati sui raccordi tra rete idrica e lavastoviglie. Altre volte potrebbe dipendere da un malfunzionamento dell’elettrovalvola specifica che regola l’immissione di acqua nello scomparto del sale. In questo caso, per la sostituzione, è consigliabile rivolgersi ad un tecnico.
Sale e prodotti multifunzione
In commercio sono presenti prodotti, come le pastiglie multiuso, contenenti sale e brillantante. Talvolta, con l’utilizzo solo di queste, la lavastoviglie lampeggia, indicando di aggiungere sale. A questo punto è lecito chiedersi se la lavastoviglie può rompersi senza l’uso di sale, utilizzando solo questi prodotti. Tutto questo dipende dalla durezza dell’acqua, che è variabile secondo le regioni. In effetti, acque molto dure possono causare depositi di calcare, che possono essere responsabili di danni all’elettrodomestico.
Pertanto il consiglio dei produttori è di usare sia le pastiglie multifunzione che il sale. A volte però, acque troppo morbide possono causare problemi, come fenomeni di corrosione dei bicchieri. Risulta fondamentale, prima di utilizzare pastiglie multifunzione e sale insieme, informarsi presso i fornitori idrici della zona sul grado di durezza dell’acqua. In pratica, i prodotti multiuso devono essere usati insieme al sale quando la durezza dell’acqua sia superiore a 374 ppm di carbonato di calcio.
Domande sui detersivi
I detersivi per lavastoviglie possono essere liquidi, in polvere, o in forma di tabs, o capsule contenenti gel.
Il detersivo liquido è quello più adatto a lavaggi brevi e a basse temperature, perché si scioglie meglio rispetto alle altre tipologie. Normalmente in questa tipologia si trovano i prodotti più economici.
Quello in polvere si presta meglio al lavaggio ad alte temperature, le quali consentono che si sciolga meglio. Questa tipologia di detersivo ha di norma un ottimo potere sgrassante.
Sono detersivi che svolgono anche la funzione, grazie ai loro contenuti, di brillantante e/o del sale. Ne esistono sia in forma liquida, che in polvere, che nelle tabs, che nella forma di capsule.
Sia per i detersivi liquidi, che per quelle in polvere, che le tabs, esiste una vaschetta. Per il detersivo liquido e in polvere ci dovrebbero essere delle tacchette di dosaggio (min-max).
Tabs, caps e detersivi bio
Esse sono costituite da detersivo in polvere pressato. Sono predosate, pertanto è consigliabile utilizzarle a pieno carico. Perché si sciolgano bene occorrono tempi di lavaggio più lunghi e temperature più elevate.
Dette anche caps, sono costituite da detersivo in gel rivestito da un film idrosolubile. Sono predosate anch’esse, come le tabs, pertanto è consigliabile utilizzarle a pieno carico. Si sciolgono più rapidamente rispetto alle tabs. Uno svantaggio di questi prodotti è che il film idrosolubile può sciogliersi talvolta parzialmente, finendo nello scarico.
Di norma sono prodotti più costosi. Essi sono costituiti da tensioattivi naturali senza l’utilizzo di soda caustica e sostanze dannose. Sono prodotti biodegradibili, e solitamente sono efficaci anche a basse temperature.
Domande sul brillantante
Il brillantante è un prodotto che evita che le stoviglie risultino alla fine del lavaggio opache e con aloni. Esso agisce come tensioattivo, in modo che l’acqua scivoli sulle stoviglie anzichè formare goccioline. Si viene a creare una barriera protettiva, che rende i piatti ed i bicchieri brillanti ed impedisce la formazione di macchie. Il brillantante è rilasciato durante la fase finale di risciacquo e rimuove, oltre all’acqua, anche i residui di detergente.
Esso si inserisce nel contenitore apposito. Solitamente occorre svitarlo per aprirlo, ruotandolo. Bisogna, durante l’introduzione, evitare che fuoriesca; se fuoriuscisse, occorre pulire con un panno. Una volta introdotto, bisogna riavvitare il tappo. Per regolare il brillantante, occorre girare con un cacciavite il regolatore. Di norma ci sono 6 posizioni, e la regolazione di fabbrica è su “4”. Per acque dolci (se ci sono striature sulle stoviglie) va regolato tra 1 e 3, per acque dure (gocce d’acqua e calcare sulle stoviglie) la regolazione è tra 4 e 6 . Il brillantante andrebbe usato a temperature superiori ai 70 gradi, in modo da coadiuvare l’azione asciugante e limitare la formazione di schiuma che si genera a temperature inferiori, e non permette un corretto risciacquo.
Brillantante ed usi alternativi
I comuni brillantanti possono contenere sostanze nocive. Purtroppo le particelle dei brillantanti rimangono sulle stoviglie, ed ovviamente ogni volta che mangiamo o beviamo possiamo ingerirle. Per fortuna esistono dei prodotti eco, costituiti da sostanze naturali solubili che non rimangono su piatti e bicchieri.
L’acido citrico è presente in natura negli agrumi. In commercio si trova in forma di cristalli o di polvere. Può essere usato per le pulizie domestiche e per il bucato, ma anche al posto del brillantante. In questa ultima possibilità basta inserirne 150 gr nella vaschetta apposita. Si può usare anche a funzione disincrostante per la lavastoviglie. Costituisce un ottima alternativa ecologica.
Talvolta l’aceto viene sostituito al brillantante. Esso deve essere inserito nella vaschetta del detergente, o direttamente nei cestelli. La sua azione è più limitata rispetto all’acido citrico.
Consigli e problemi con i detersivi
I detersivi migliori dovrebbero essere economici, lavare bene e non essere inquinanti. Purtroppo questo non è sempre facilmente possibile. In linea generale quelli consigliabili sono quelli ecologici per più motivi. Un primo motivo è che non inquinano, e spesso producono meno fenomeni di ostruzione a livello delle tubature. Altro motivo è che non lasciano sulle stoviglie sostanze potenzialmente pericolose, che possano essere ingerite.
A volte le tabs non si sciolgono. Potrebbe dipendere dallo sportellino (che si apre in ritardo), da poca acqua in entrata, oppure dal mancato riscaldamento dell’acqua. Le cause più frequenti sono dipendenti dai programmi utilizzati. Infatti, se utilizziamo programmi in cui le temperature sono basse, le tabs potrebbero non sciogliersi. Anche stoviglie mal posizionate possono bloccare lo scioglimento della pastiglia. L’umidità della vaschetta potrebbe, essa stessa, essere causa del mancato scioglimento. Bisogna sempre assicurarsi che sia asciutta.
Potrebbe inoltre dipendere dal tipo di tabs stessa, di scarsa qualità, o da cicli brevi. Se dipendesse dal fatto che l’elettrodomestico non riscalda l’acqua, per accertarci del problema basterà toccare la lavastoviglie e controllare se sia o meno calda. Nel caso non lo fosse, occorrerà contattare l’assistenza. A volte può dipendere pure dal filtro ostruito, e l’acqua di carico viene in parte bloccata. Per risolvere questo è sufficiente pulire bene il filtro.
Domande sull’acquisto
Per poter scegliere, è necessario rispondere a delle domande che riguardano soprattutto l’utilizzo che ne faremo. Nel momento dell’acquisto di una lavastoviglie è importante considerare: le dimensioni e la tipologia di lavastoviglie presenti sul mercato (ad incasso, a semi-incasso, a libera installazione). Altro parametro di valutazione è la capacità di carico, data dal numero di coperti. Vi sono infatti modelli mini da 2 coperti, fino a 6-8 coperti, ed altri a 12 coperti, fino ad un massimo di 16 coperti.
Altra valutazione andrà fatta sui consumi elettrici ed idrici e la classe di asciugatura (da A a G), nonchè sulla rumorosità (espressa in decibel), valori espressi sull’etichetta energetica; sui programmi presenti e sulle funzioni (mezzo carico, risparmio tempo, avvio ritardato). Andranno considerati anche i sistemi di sicurezza (antitrabocco, blocco del tastierino) e i materiali costituenti. I bracci e le pareti delle lavastoviglie sono sempre in acciaio inossidabile, i cestelli in metallo rivestiti da plastica, o in plastica rigida. Gli inserti sono solitamente in plastica.
Durante l’acquisto di una lavastoviglie è importante prendere in considerazione anche la marca. Tra i migliori prodotti si trovano Bosch, Whirpool, Miele. Le aziende di marche note compiono continua ricerca, puntando ad offrire prodotti con minor consumi e tecnologie avanzate, come quella a sensori. Ovviamente i prodotti sono più costosi rispetto a marchi meno noti.
Prezzi e diciture particolari
Ve ne sono per tutte le tasche. Il prezzo per quelle di fascia bassa è inferiore ai 300 euro. Nella fascia media si trovano prodotti tra 350 e 500 euro. Nella fascia alta, abbiamo prezzi oltre i 500 euro.
Alcuni modelli riportano la dicitura “con zeolite”. Si tratta di un minerale che velocizza l’asciugatura, permettendo un risparmio energetico. Essa infatti, durante il ciclo di lavaggio, accumula calore che poi è soffiato durante l’asciugatura, riducendo tempi e consumi.
Sì, ne esistono diversi, con prezzi che partono da 50-60 euro fino anche a 300 euro, secondo la tipologia. Ovviamente non tutti prodotti sono dotati di garanzia, in alcune invece può essere presente se acquistata recentemente.
Sì, molteplici sono le offerte anche online, con sconti sui prodotti dal 10 al 40% sul prezzo originario.
Pressostato della lavastoviglie
Questo è uno strumento che, attraverso la percezione del vuoto all’interno dell’elettrodomestico, provoca il blocco del flusso dell’acqua. Esso non regola la pressione, né la misura. Si tratta in realtà di un sensore che rileva un certo livello di pressione, attraverso l’apertura e chiusura di un contatto elettrico. Esso è usato per monitorare la pressione dell’acqua necessaria per lavare le stoviglie, ed è fondamentale per la regolazione della quantità di acqua durante un ciclo di lavaggio della lavastoviglie. Perchè funzioni bene occorre sia ben regolato. Le operazioni di manutenzione sul pressostato devono essere eseguite da tecnici addetti.
La maggior parte dei pressostati per lavastoviglie hanno un alimentatore da 220 volt. Durante l’acquisto occorre considerare la pressione minima e la massima alla quale la membrana dello strumento lavora, di norma indicati sul prodotto. In media il costo di un pressostato ad un livello si aggira sui 70 euro, quello a due livelli sugli 80 euro.
Sì, sono una nuova tipologia. La quantità di acqua caricata nella vasca è gestita da un flussometro. Nel caso il flussometro dovesse guastarsi, la macchina dà segnale di errore e si blocca.
Lavastoviglie industriali e per camper
In questa tipologia l’acqua viene spruzzata a 60 gradi da una motopompa molto potente. Degli spruzzatori rotanti ricircolano la stessa acqua durante il lavaggio. Il risciacquo è molto somigliante ad una docciatura, e viene fatto anche con il brillantante. La fase di asciugatura è quasi immediata. Rispetto alle lavastoviglie ad uso familiare hanno durata dei cicli nettamente inferiore. La durata dei cicli di questi prodotti è espressa in secondi e può essere di 60, 120, 180, 300 sec. La breve durata di lavaggio consente di caricarla e scaricarla praticamente a ciclo continuo, ed è quindi l’unica opzione possibile per le strutture ristorative ed i bar, che accolgono molte persone giornalmente. Sono prodotti ingombranti (70- 80 Kg).
Sì, esistono. Si tratta di un tipo compatto, detta mini-lavastoviglie. Esse sono di larghezza di 45 cm, con un carico di 4-6 coperti. Sono dotate di un motore più piccolo e sono prodotti abbastanza costosi. I prezzi minimi si aggirano sui 300-350 euro.
Sì, esistono. Si tratta di mini lavastoviglie che possono essere disposte anche sul piano cucina. Sono adatte anche queste per campeggi o case vacanze. Il loro prezzo si aggira sui 300-350 euro.
Dimensioni
Esistono due dimensioni secondo la larghezza, da 45 cm e da 60 cm. Quelle larghe 45 cm sono compatte, con coperti inferiori a 10. Sono adatte per single o coppie. Il loro consumo energetico è minore rispetto ai prodotti più grandi, ed i tempi di lavaggio sono più brevi. Quelle larghe 60 cm possono lavare fino a 15 coperti. Sono adatte a famiglie numerose, ed anche a chi preferisse fare un unico lavaggio giornaliero (preferendo la notte per i consumi energetici minori). Inoltre, molte sono dotate della funzione mezzo carico, in modo da ridurre i costi di utilizzo.
In questa tipologia se ne trovano di 45 cm di larghezza, di 60 cm e di 90 cm. Quelle da 45 sono per 6-9 coperti, quelle da 60 cm per 10-12 coperti, quelle da 90 cm adatte a 13-15 coperti. I modelli più grandi appartengono solitamente ad una categoria di efficienza energetica maggiore. Per trarre beneficio in risparmio sui consumi è opportuno valutare la frequenza dei lavaggi.
Consumi della lavastoviglie
Il consumo di una lavastoviglie è dovuto al consumo idrico ed energetico. Il consumo dipende dalle dimensioni (gli elettrodomestici più grandi consumano di più), dalla classe energetica, dal tipo di programma scelto (più o meno lungo), dal numero di lavaggi che si fanno giornalmente. Nei costi di utilizzo andranno ad incidere l’acquisto di detersivi, brillantante e sale.
Questa valutazione viene fatta leggendo l’etichetta energetica del prodotto. Si dovrà valutare la classe energetica di appartenenza. Questa si trova a sinistra sotto il nome del produttore ed il codice del prodotto. Le lavastoviglie in commercio appartengono, dal 2013, solo alla classe A. Si potrà scegliere tra A+, A++, A+++. La classe energetica che offre un consumo minore di energia è la A+++, della quale si stimano valori minori a 237 KWh /annui. Per la A+ i consumi sono fino a 290 KWh /annui. I consumi sono riferiti a 180 lavaggi. Riguardo al consumo idrico, esso è indicato nella parte inferiore dell’etichetta sulla sinistra, ed è espresso come consumo annuale in litri. Quest’ultima stima è fatta considerando lavaggi standard e stoviglie mediamente sporche.
Etichetta energetica
Si tratta di una di quelle domande a cui è necessario rispondere per acquistare una lavastoviglie con maggior consapevolezza ed informazione. Sull’etichetta è indicato il nome del produttore, il codice o il nome del prodotto. La classe energetica di appartenenza, il consumo elettrico stimato (KWh/annuo). Nella parte inferiore: il consumo annuale in litri del prodotto, la classe di efficienza di asciugatura, la capacità di carico (numero dei coperti), l’emissione di rumore espressa in decibel.
Sull’etichetta energetica il livello di rumorosità è indicato in decibel. Normalmente i livelli di rumorosità vanno dai 40 dB per le più silenziose, fino a 55 dB. Alcuni prodotti, nella fascia alta, dispongono di un programma di lavaggio cosiddetto “silenzioso o notturno”, per limitare ulteriormente le emissioni di suono.
Lavaggio in lavastoviglie e a mano
Secondo l’opinione comune, lavare a mano è più economico. In realtà, da diverse stime, sembra che la lavastoviglie consumi una minor quantità di acqua. Questo poi dipende molto dalla modalità di lavaggio. Se laviamo a mano con il lavandino tappato, ovviamente l’acqua consumata si riduce nettamente.
Certamente uno dei vantaggi maggiori è la riduzione notevole dei tempi. Per lavare le stoviglie, ad esempio di una cena con diversi commensali, si stimano tempi di almeno 1 ora. Nel caso della lavastoviglie, anche considerando un breve risciacquo, o la pulizia dei residui grossolani, tra caricamento, introduzione del detersivo ed avvio, i tempi si riducono a 10-15 minuti. Altro vantaggio è quello che, lavando a mano, non è infrequente che piatti e bicchieri si rompano, scivolandoci dalle mani. Nella lavastoviglie, posizionando correttamente piatti e bicchieri, essi sono al sicuro, sia durante il lavaggio che l’asciugatura. Inoltre, l’elettrodomestico rende i piatti più puliti ed igienizzati rispetto alla spugna.
Installazione e riparazione
L’installazione è abbastanza semplice, e possiamo decidere di farla anche da soli. Normalmente si può richiedere l’installazione anche al negozio dove l’abbiamo comprata, spesso dispongono di personale addetto a questa funzione. Altrimenti è necessario rivolgersi ad un idraulico, dato che l’installazione riguarda il collegamento di tubature per l’entrata dell’acqua e per lo scarico.
Preferibilmente è meglio installarla vicino al lavello e lontano da fonti di calore, perchè non si surriscaldi. Fondamentale è non usare prolunghe o doppie spine in cui siano inseriti altri elettrodomestici per evitare cortocircuiti.
Normalmente tale riparazione può essere effettuata dai tecnici dei centri di assistenza della marca scelta. Se il problema è a livello delle tubature, la riparazione può essere fatta da un buon idraulico, o da un elettricista che sappia riparare gli elettrodomestici se il guasto è a livello elettrico.
Vecchie lavastoviglie
Per rimuoverla occorre chiudere la valvola dell’acqua, se ciò non fosse possibile per valvole vecchie o usurate, bisogna interrompere la fornitura idrica dal generale. Bisogna staccare la corrente e disconnettere la vecchia lavastoviglie, staccando le tubature, ed eventualmente inserendole in un secchio per evitare perdite di acqua. Davanti alla lavastoviglie è necessario sistemare una coperta e porvi sopra la lavastoviglie in modo da contenere le perdite di acqua.
La lavastoviglie rientra nei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), che dal 15-08-2018 sono riciclabili. Il riciclaggio comporta risparmio di materia prima, ma è anche incentivo a nuovi posti di lavoro. Normalmente, quando acquistiamo un elettrodomestico nuovo, il negozio ritira il vecchio. Non tutti sanno che i negozi devono fornire questo servizio gratuitamente.
I vecchi elettrodomestici sono poi consegnati alle isole ecologiche comunali. Nel caso ci si voglia liberare indipendentemente di una vecchia lavastoviglie è necessario telefonare alle isole ecologiche della zona ed informarsi sulle modalità. Le regole, infatti, variano da comune a comune. In alcuni casi possono esserci dei limiti ai prodotti che si possono portare, oppure solo i residenti possono portarli ai centri di raccolta di quel comune. In ogni modo è assolutamente sconsigliato disfarsi della lavastoviglie vecchia portandola vicina ai cassonetti, in quanto si incorre in sanzioni che vanno dai 300 ai 3000 euro, e che possono raddoppiare se i rifiuti costituiscono pericolo.
Usi insoliti della lavastoviglie
La risposta vi stupirà. Vi sono utilizzi alternativi della lavastoviglie, alcuni anche molto particolari e che non ci si aspetterebbe. In essa si possono lavare i giocattoli di plastica, pettini e spazzole per capelli (avendo cura di togliere i capelli prima del lavaggio), tagliaunghie e forbicine, ciabattine di plastica e stivali in gomma.
Alcuni la usano per lavare i cappelli da baseball, in quanto sembra che vengano rimossi facilmente gli aloni di sudore. Altri la utilizzano per il lavaggio di attrezzi di giardinaggio, evitando quelli con manico in legno. Un altro utilizzo è quello per il lavaggio di verdure, in particolare le patate. Alcuni la consigliano per la cottura del salmone al cartoccio (avvolgendo il pesce in alluminio). Sembra che la cottura sia ottimale, e che renda il salmone morbido grazie alla temperatura della lavastoviglie, che non supera i 70 gradi. La buona cottura sarebbe dovuta al fatto che è lenta e rende il pesce cotto in maniera uniforme.
Curiosità
Fu brevettata nel 1887 da una ricca signora americana di nome Josephine Cochrane, moglie di un politico. Sembra che, stanca delle continue rotture delle porcellane da parte dei domestici, decise di porvene fine grazie a questa invenzione. La sua lavastoviglie era costituita da un motore che faceva girare una ruota orizzontale, su cui venivano poste le stoviglie, mentre da un bollitore zampillava l’acqua con il sapone. Si deve però a William Howard Livens nel 1924 l’invenzione di una lavastoviglie con caratteristiche analoghe a quelle degli attuali elettrodomestici.
Si, esistono. Questa tipologia fa risparmiare acqua e non ha bisogno di energia elettrica. Uno studente israeliano ne ha creata una per il suo progetto di laurea, che funziona attraverso l’energia cinetica e si attiva manualmente. In pratica si introducono delle tavolette di acetato di sodio, che scaldano l’acqua inserita nel serbatoio con un po’ di sapone. Tramite una manovella si può azionare a mano, attivando la centrifuga che spruzza l’acqua con il sapone dentro il contenitore con le stoviglie. Questa tipologia di lavastoviglie è molto piccola, adatta ad un carico ridotto, ed è poco ingombrante.